lunedì 20 maggio 2019

ANDREA TORNIELLI È IL LEONE D'ORO 2018 FRA LE TARGHE DEI CLODIENSI DELL'ANNO. SCONCERTA ANCORA L'ASSENZA DI DONNE TRA I PREMI DI PRIMA FASCIA

Il giornalista chioggiotto Andrea Tornielli, direttore editoriale del Dicastero vaticano per la Comunicazione, è stato premiato con il Leone d'oro alla cerimonia per i Clodiensi dell'Anno, tenutasi domenica pomeriggio in un'auditorium più che gremito in ogni posto. Tornielli, nelle scelte del comitato promotore, ha prevalso sugli altri premiati con la targa, ovvero Erminio Boscolo Bibi (portavoce del comitato Forte San Felice), il maestro Andrea Chinaglia (collaboratore di Riccardo Muti), il 19enne Lorenzo Lodici (campione italiano assoluto di scacchi) e Andrea Segre, regista di "Io sono Li", romanziere e organizzatore di rassegne cinematografiche. Il cineasta cresciuto a Padova era assente alla premiazione, e rappresentato dalla zia Rosanna Voltolina che lo ospita nei periodici ritorni in città. Cinque nomination di assoluto spessore che rappresentano il meglio di quanto Chioggia, Sottomarina e le frazioni hanno da offrire alla comunità, ai turisti e al Paese.

Quest'anno il premio Clodiense dell'Anno ha fatto parte del cartellone del Festival della Comunicazione e ha offerto riconoscimenti anche ad altre 14 "belle notizie" della città: l'accademia Arena Artis, il gruppo fb "Tutta la Romea minuto per minuto", l'attivista Laura Doria, l'associazione ambientalista Amico Giardiniere, ANDOS (Associazione Donne Operate al Seno), AVIS, la Banda Musicale Cittadina, l'ingegner Stefano Cucco per i suoi studi e progetti a salvaguardia del mare e della laguna, il Circolo Nautico Chioggia nei 70 anni dalla fondazione, Pippo Zaccaria per la benemerita opera di solidarietà in Kenya, il Gruppo Poeti Città di Chioggia, il gruppo Torre dell'Orologio di Sant’Andrea, il Palio della Marciliana, la Pro Loco per il premio letterario Città di Chioggia.
«Nell'aereo con il Papa c'è anche un po' di Chioggia«, le parole del vincitore che, seppur spesso lontano dalla città d'infanzia, vi torna appena possibile. Tornielli -grande amante delle rénghe a scotadéo, evocate dal palco alla sua introduzione- ha omaggiato i genitori Mario e Nora, e il suo maestro spirituale don Sergio Chiereghin. Ad un altro grande sacerdote chioggiotto, don Dino de Antoni scomparso di recente, la platea ha dedicato il suo commosso silenzio iniziale. Stride sul palco, sia tra i nominati che fra i promotori, l'assenza delle donne eccetto Stefania Lando, che pure si è prodigata negli attestati a tante "belle notizie" al femminile: ma atterrisce davvero l'idea che, in tutti questi anni, nessuna chioggiotta sia stata ritenuta all'altezza di ricevere l'onorificenza, né di poter scegliere a chi attribuirla.
Tra la zia di Segre che ha confermato di essere stata anche la cuoca delle cene in casa durante la lavorazione di "Io sono Li", ormai otto anni fa, e il portavoce del comitato No Gpl Roberto Rossi (vincitore del Leone lo scorso anno) che promette di cedere la statuetta al sindaco Alessandro Ferro in caso di esito positivo nella vertenza contro il deposito, letteralmente saporito è il commento di un cittadino all'imbocco della calle San Nicolò: «Questa, i à da premiare», intendendo la fragrante e tipicissima crema fritta che gli scottava le dita e il palato mentre osservava il tabellone con il programma dell'iniziativa.

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