giovedì 2 marzo 2023

CASA DI RIPOSO LAVORATORI IN ALLARME, COMPRENSIBILE TENSIONE IN CONSIGLIO COMUNALE

CHIOIGGIA, 2 Marzo 2023

Il consiglio comunale di martedì scorso è stato “vivacizzato”, passateci il termine, per la protesta di alcune lavoratrici della cooperativa che opera nell'istituto di riposo per anziani.

Il primo momento di contestazione c’è stato quando la maggioranza ha respinto la richiesta del consigliere Montanariello di discutere subito della pesante situazione dei lavoratori e delle lavoratrici.

Alla pubblicazione del voto contrario le signore pur visibilmente contrariate sono uscite senza particolare clamore se non con qualche: "vergogna" gridato a voce alta. In seguito però la situazione è degenerata, e le signore sono state allontanate dalla forza pubblica su richiesta del presidente del consiglio comunale perché anche il punto sull’Ipab calendarizzato sull’ordine del giorno è stato rimandato su richiesta, votata poi dalla maggioranza, dal consigliere Davide Vianello.
La tensione scaturita durante il consiglio comunale è dovuta allo stato di disagio nel quale stanno operando sia i dipendenti diretti dell'istituto di riposo, sia quelli della cooperativa, da molto tempo.
Come a suo tempo è stato segnalato dal Partito Democratico, da luglio dell’anno scorso la casa di riposo avrebbe siglato un accordo con Dolo e Mirano per fare un “centro acquisti comune” e anche per gestire i servizi sanitari.

Ma di questa operazione, che ovviamente assumerebbe una notevole importanza per tutta una serie di motivazioni, come hanno riferito più volte Montanariello e Lucio Tiozzo, il consiglio comunale non sa nulla.
Quindi tornando alle lavoratrici, la CGIL nel comunicato di ieri riferisce di 200 dipendenti, oltre ad essere consapevoli delle difficoltà economiche dell’ente (confermate pubblicamente dal sindaco in consiglio comunale) si trovano in una situazione molto difficile.
In particolare alle operatrici della cooperativa vengono rinnovati i contratti ogni due mesi, con la spada di damocle di non sapere se in caso di fusione degli enti verrà loro confermato il lavoro.
Non è che queste signore, tutte over 50, pretendano certezze: sono consapevoli delle difficoltà attuali dI tutte le IPAB, ma chiedono trasparenza. Almeno sapere di che “morte morire”, permetterebbe a qualcuna di valutare altre offerte di lavoro.

Vivere così nell’incertezza non è di certo una cosa bella.
Per questi motivi, ma ce ne sono molti altri, la reazione delle signore in consiglio comunale. La CGIL con un suo comunicato ha fortemente contestato quanto avvenuto: “«È inaccettabile che le lavoratrici vengano cacciate dal consiglio comunale perché volevano dibattere del loro futuro, ed è inaccettabile che il sindaco non abbia voluto un confronto con loro e con le organizzazioni sindacali» ha dichiarato Marco Busato, FP CGIL Venezia.
Il sindaco ha spiegato che deve nominare il nuovo cda nei prossimi giorni e che dopo la nomina capiranno il da farsi ma per gli esponenti del Pd si tratta di una tattica dilatoria.



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