giovedì 14 luglio 2016
SENTENZA EUROPEA: PROROGARE LE CONCESSIONI BALNEARI CONFLIGGE CON LA DIRETTIVA BOLKENSTEIN
Dalla Corte di Giustizia europea non arrivano buoni segnali per gli operatori balneari, compresi quelli del litorale di Sottomarina. Una sentenza odierna infatti ha respinto al Tar il ricorso che due imprenditori -uno lombardo di lago e uno sardo- avevano effettuato proprio al tribunale amministrativo delle rispettive regioni, chiedendo se fossero valide o meno le proroghe delle loro concessioni demaniali fino al 2020. I Tar non si sono espressi in prima istanza e hanno rinviato il carteggio alla Corte del Lussemburgo, paventando un possibile conflitto con la famigerata direttiva servizi Bolkenstein, che da quella data metterà all'asta le concessioni, togliendo così ogni certezza a chi da anni investe in avviamento e migliorie.
Oggi la CGE ha effettivamente stabilito che queste proroghe vanno in senso contrario all'applicazione della Bolkenstein, e ha rimesso la decisione ai Tar della Lombardia e della Sardegna (sottinteso: non potranno discostarsi da una normativa di rango superiore). Questo fatto aumenta l'insicurezza degli imprenditori balneari, dal momento che chiunque può adire le vie legali per mettere in discussione le concessioni.
Giorgio Bellemo, presidente di Ascot (Associazione Commercio Operatori Turismo, che raggruppa i gestori degli stabilimenti balneari), ravvisa due canali attraverso i quali gli attuali detentori delle concessioni possono trovare soddisfazione: «Il primo è il governo, che come i suoi predecessori è in ritardo nel mettere ordine al settore attraverso una nuova normativa. Ad esempio, in via provvidenziale, può inserire un emendamento al decreto sugli enti locali, che dica che le concessioni demaniali sono valide almeno fino all'emanazione di un decreto legislativo che è già alla sua attenzione, e che concluderà il suo iter nel 2017 avanzato. Questo decreto legislativo dovrebbe riconoscere il valore dell'azienda, premiando chi fa investimenti importanti». La seconda chance è in mano alla Regione: «La legge regionale sul turismo», continua Bellemo «è eccezionale e dà molte garanzie di continuità per poter rimanere a lavorare nella propria azienda». Nell'eccepire se le concessioni demaniali sono beni -versione Ascot- oppure servizi (secondo Bolkenstein), Bellemo ravvisa nella sentenza della UE un qualche motivo di curiosità e interesse, da volgere a difesa dei suoi associati: «La direttiva fu scritta per regolare i casi in cui vi siano poche risorse. Ma la pronuncia dei giudici domanda: siamo sicuri che effettivamente tali risorse siano poche? Come tutte le sentenze va interpretata, e per farlo non possiamo non rimarcare ancora la latitanza del governo». Non manca la nota polemica: «Ma se le concessioni non sono più nostre», avanza Bellemo «perché allora il salvataggio nelle spiagge di fronte al mare dev'essere in carico ai concessionari?». Senza contare le proroghe sine die concesse alle trivellazioni di idrocarburi entro le 12 miglia, aggiungiamo noi.
9 commenti:
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Illustrissimi signori, tutti i settori commerciali stanno sperimentando la famosa liberalizzazione divulgata come la panacea per tutti mali che affliggono l'economia. Forse che voi concessionari balneari (NON proprietari) dovete fare eccezzione? Siete i pù belli del reame? Ci sono famiglie che sono in possesso di concessioni (passate da padre in figlio) da generazioni. Forse vi dimenticate che non stiamo parlando di beni privati ma di BENI PUBBLICI!!! Ben vengano le aste pubbliche!!! E al più presto possibile. Saluti.
RispondiEliminaIllustrissimo signore ,le concessioni non vengono regalate ma bensì comprate con fior di quattrini anche se sono BENI PUBBLICI!!! e bisogna fare continui investimenti e sacrifici per mantenerle .
RispondiEliminaSe vuoi una concessione per poi passarla a tuo figlio puoi comprarla anche ora senza aspettare l asta ma da come scrivi non penso proprio che tu abbia la possibilità di farlo ne ora ne mai .
Ricordati che con le aste ci vogliono i soldini per avere le concessioni .
Sto pensando ad una cosa
TU NE HAI?
Penso proprio di no e allora ti dico
CONTINUA A SOGNARE
nessuno ragala
Assolutamente d'accordo con il primo commento, la spiaggia è un bene pubblico che questi signori hanno privatizzato pagando cifre ridicole di canone.
RispondiEliminain tutto il mondo la maggior parte delle coste sono libere da noi invecie tutto occupato, neanche un centimetro libero, cancelli che precludono accesso ecc.
Quindi speriamo che si apra il mercato così certi soggetti parapolitico si troveranno in lavoro
Io sono d accordo che non ci sono più spazi liberi si trova una strada per accedere in riva al mare con il binocolo perché sono tutte private .
RispondiEliminaC erano spiaggie libere per chi non poteva spendere ora tutto e privatizzato .
Però ti assicuro una cosa il ca
none é molto alto da pagare e i concessionari fanno molti sacrifici
per tirare avanti .
Ci sono molte spese che nessuno può immaginare .
Prima di parlare informiamoci.
Molte persone hanno fatto molti sacrifici per tirare avanti hanno investito molto per avere un lavoro e per i propri figli .
Pensiamo bene e Riflettiamo a tutto ciò
Rovinato anche questo settore.
RispondiEliminaGrazie Europa avanti così siamo quasi alla frutta dopodiché il vuoto e la disperazione con relativi mancati investimenti e posti di lavoro.
E pensare che Prodi e Ciampi ci avevano assicurato che con la entrata in Europa sarebbe diminuita la disoccupazione e aumentati gli investimenti...
infatti, quale imprenditore potrà investire sul suo campeggio piuttosto che sullo stabilimento balneare senza avere nessuna sicurezza per il futuro? per le trivelle ci sono concessioni sine die e danno occupazione , forse, a 10.000 persone in tutta italia, con il turismo ci sono milioni di occupati....pensa te, io eliminerei anche le spiagge libere altro che....diventano un ricettacolo di sbandati e di immondizie che poi devono essere ripuliti a carico della comunità
EliminaL'errore delle associazioni si sottomarina degli stabilimenti balneari è quella di non aver mai nominato un unico legale di valore per fare fronte comune in regione per le particolarità degli stabilimenti di chioggia con i lori ingenti investimenti e portare a casa dei provvedimenti mirati
RispondiEliminaE la spiaggia libera che c'era prima in via SAN FELICE i miei appartamenti sono vuoti perché molte persone con la crisi non possono permettersi di pagare
RispondiEliminaqualche stabilimento privato .
Quella zona ha perso moltissimo
Lasciamo qualche spazio libero per queste persone
NON HANNO PERSO SOLO GLI APPARTAMENTI MA ANCHE LE ATTIVITÀ COMMERCIALI PER FARE COSA
RispondiEliminaUNA SCHIFEZZA
diamo spazio a tutti