venerdì 7 gennaio 2022

ALLO STUDIO G1 ESPONE L’ARTISTA MIMMO ARENA

Allo studio G1 in Calle San Giacomo dal 3 gennaio sta esponendo Mimmo Arena, un arzillo 84enne della cui arte nessuno era a conoscenza al di fuori delle mura domestiche. Un autodidatta che ha fatto un percorso senza improvvisarsi ma sperimentando tecniche e studiando i materiali, passando step by step da una tecnica alla successiva. Ha cominciato ancora il secolo scorso con l’intarsio di fiori e foglie, una tecnica che richiede pazienza e mano ferma, tagliando con un bisturi gli elementi donati dalla natura, intarsiandoli l’uno con l’altro in modo che fastidiose sovrapposizioni non rendessero troppo pesante il disegno che si veniva a creare. Con questa tecnica ha iniziato componendo mazzi di fiori per finire, dopo anni di esperienza a lievi paesaggi lagunari verosimili e a copie di dipinti dei macchiaioli, una corrente artistica della seconda metà dell’’800 che riprendeva paesaggi collinari con i colori naturali che ben si prestano ad essere imitati dai colori che la natura, foglie e fiori, offre una volta che è stata pressata. Al fianco di questa tecnica Arena ha cominciato, sempre da autodidatta, a sviluppare quella del mosaico, usando tessere industriali affiancate a materiali di recupero, piatti, ceramiche, vetri, partendo da oggetti che gli sono stati regalati, o trovati anche sulle spiagge, quali possono essere i pezzi di vetro, resti di bottiglie finiti sugli scogli di altri lidi, sui quali l’azione del mare e dell’abrasione dona effetti che Arena coglie e utilizza, e valorizza, nelle sue opere. Il periodo del lockdown è stato quello in cui ha creato maggiormente, avendo il tempo di dedicarsi alla sua arte senza distrazioni. Si chiudeva nel garage passando ore a tagliare e sagomare le tessere, dividendole in vaschette per colore, come per l’intarsio divide i fiori e le foglie in cartelline che rispecchiano le sfumature dei colori in esse contenute, in modo da trovarle più velocemente. Sono una cinquantina i mosaici che ha realizzato, alla mostra ne ha portato solo una parte. Sono quelli che di solito tiene appesi in casa, gli altri sono stati regalati ad amici e parenti. Non vuole usare la mostra per venderli, per il tempo e la passione che ci ha dedicato sono impagabili e, secondo lui, nessuno tirerebbe fuori la cifra per la quale, con fatica, se ne staccherebbe. Ma per fare la mostra ha fatto suo “il coraggio della paura”, come ci ha detto appena abbiamo iniziato a conversare, e si è lanciato. Chi non sapeva di questa sua passione è rimasto allibito da questa sua arte tenuta quasi segreta e, per il momento, i consensi che sta ottenendo sono un appagamento. La mostra sarà visitabile fino al 16 gennaio e merita attenzione; l’entrata è libera.

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