lunedì 10 gennaio 2022

I PESCATORI DI CHIOGGIA RESTANO IN ATTESA DELLE CONCHE DI NAVIGAZIONE

I pescatori di Chioggia non pescano a ridosso della costa ma si devono spingere al largo, in un viaggio che può durare anche 5 ore, e può capitare che il termine della battuta di pesca e il conseguente rientro coincidano con il sollevamento del MO.S.E.
Si tratta di un’operazione che viene annunciata con anticipo ma che talvolta, con anticipo, viene disannunciata, creando un susseguirsi di messaggi.
L’unità da pesca che debba rientrare con urgenza al porto potrebbe trovarsi le barriere sollevate a impedire l’accesso e se l’emergenza è importante e riguarda la salute di uno dei membri dell’equipaggio, chiamare l’intervento dell’elicottero potrebbe risultare tardivo. 
Si sta attendendo l’ultimazione dei lavori nelle conche di navigazione (non ancora iniziati) che permetterebbero il transito delle imbarcazioni a barriere attive e sollevate, tempo previsto di consegna almeno il 2023. Un altro anno nel limbo per i pescatori di Chioggia. 


Intanto però il Governo, nel provvedimento che riguarda l’esercizio delle attività di pesca per il 2022, ha inserito una clausola ad hoc per le marinerie di Chioggia e di Venezia e che riguarda la flessibilità nel decidere le giornate di pesca modificando orari e giornata in base al funzionamento  del Mo.S.E. la cui attività può impedire le normali manovre di entrata e di uscita dal porto. 


Lo aveva annunciato il sindaco di Chioggia, Mauro Armelao, ricordando che l’attività di pesca prevede un numero massimo di giornate o di ore. Un tempo la scelta veniva fatta da ogni armatore a inizio stagione e non poteva essere modificata. Ora ciò è possibile dando la possibilità alle imbarcazioni di gestire al meglio il plafond delle ore disponibili in base all’attività del Mo.S.E.





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