sabato 5 ottobre 2019

MATRIMONI CIVILI, STANGATA COMUNALE SUGLI SPOSI: 400 EURO PER DIRE SÌ FUORI DAL MUNICIPIO

Tegola in vista per chi vorrà sposarsi con cerimonia civile, nel territorio comunale di Chioggia, all’esterno delle sale municipali dedicate. Il nuovo regolamento approvato dal consiglio comunale l’11 settembre scorso ha istituito la possibilità di sedi differenti dalla casa comunale, sia per i matrimoni con rito civile che per le unioni civili tra persone dello stesso sesso, e disciplina anche le tariffe che l’ente richiede a chi si sposa e a chi intende offrire il proprio palazzo o stabilimento balneare per la celebrazione.
Se fino al prossimo 31 dicembre resta in vigore la convenzione decennale tra il Comune e palazzo Goldoni, il quale corrisponde annualmente la somma di 500 euro alle pubbliche casse, entro i primi mesi del 2020 il dirigente dell’ufficio Stato Civile predisporrà gli atti necessari alla diramazione di un avviso pubblico, attraverso il quale i soggetti in possesso dei requisiti potranno iscriversi all’albo delle ubicazioni adibite a set matrimoniale. Da quel momento, i fidanzati che intenderanno sposarsi fuori dal municipio dovranno corrispondere una cifra di 300 euro al Comune, mentre sulla location che volontariamente aderisce al progetto incombe un onere annuo di 500 euro oltre al conferimento di 100 euro per ogni matrimonio celebrato nella sede.
È presumibile peraltro pensare che poi i locali scelti dagli sposi “scaricheranno” su di essi i costi totali o parziali della gabella, con gravami non alla portata di tutte le tasche: «Sono lieto di aver sostenuto questa causa fin dall’inizio – afferma Beniamino Boscolo, il consigliere che già nel 2015 e nel 2017 aveva promosso l’estensione della possibilità di sposarsi in città – anche se l’amministrazione si assume la responsabilità di questo inasprimento finanziario. Anzi, inizialmente la maggioranza avrebbe voluto caricare fino a mille euro gli oneri matrimoniali, valutando quanto accade in città consimili. Per fortuna il gruppo del Movimento 5 Stelle è tornato sui propri passi, ripristinando la quota di 500 euro annuale e 100 per ogni matrimonio a carico dello spazio, e quella di 300 in capo agli sposi». Il nuovo istituto aprirà probabilmente, dalla prossima estate 2020, le porte a una serie di suggestive cerimonie lungo l’arenile di Sottomarina.

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