lunedì 25 novembre 2019

COMUNE, COMITATO E CATEGORIE A ROMA DAL MINISTRO PATUANELLI: IL GOVERNO PENSA A UNA LEGGE RETROATTIVA PER FERMARE IL DEPOSITO DI GPL

Un provvedimento normativo di primo grado, e quindi una legge dello Stato, per vincolare retroattivamente qualsiasi progetto industriale nei luoghi sensibili sotto il punto di vista paesaggistico e della sicurezza, quindi anche il deposito di gpl in Val da Rio. È l'ipotesi alla quale stanno lavorando i Ministeri dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture, attraverso un disegno di legge di iniziativa governativa, da mettere in cantiere entro l'anno in corso, quindi nel prossimo mese: l'obiettivo politico è non far entrare in funzione l'impianto di Costa Bioenergie.
Non è una strada facile, ha detto questa mattina il ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli alla nutrita delegazione chioggiotta convenuta a Roma, e non è nemmeno l'unica: allo studio anche ipotesi di risarcimento affinché Socogas scelga altri siti, oppure la negazione di qualsiasi proroga per completare eventualmente le opere rimaste inattuate. Tuttavia il governo pare andare diritto verso una legge ad hoc: «Da quando mi sono insediato - ha specificato Patuanelli - questo dossier ha massima attenzione. Si tratta di dare garanzie alle imprese che intendono investire, ma nel pieno rispetto di un territorio fragile e protetto dall'UNESCO, come è la laguna di Venezia: per cui occorrerà scegliere siti differenti». Il nodo sta nella retroattività che coinvolgerebbe appunto Chioggia, essendo che - come ha ricordato Mauro Coletta, direttore generale del Ministero per le Infrastrutture - l'autorizzazione interministeriale del 2015 in capo a Socogas esiste e non può essere dimenticata.
Ad accompagnare il sindaco Alessandro Ferro, il vicesindaco Marco Veronese -che hanno svolto la cronologia della questione- l'assessora ai lavori pubblici Alessandra Penzo, la consigliera regionale Erika Baldin e il presidente del consiglio comunale Endri Bullo all'incontro romano, avvenuto alle 12 nella sede del Ministero per lo Sviluppo Economico in via Molise, è stato in primis il comitato No Gpl, sceso nella Capitale con circa trenta attivisti e rappresentato al tavolo dal portavoce Roberto Rossi e da Maria Rosa Boscolo; il Partito Democratico, partner di governo del M5S, con Lucio Tiozzo e Barbara Penzo, quindi le categorie economiche del turismo come l'Ascot e l'Associazione Albergatori, presenti rispettivamente con Giorgio Bellemo e Roberto Griguolo.
Da parte di ASA è stata ribadita la preoccupazione relativa alla pericolosità dell'impianto di stoccaggio di gas a pochi metri da scuole e abitazioni: «Chioggia non può più subire speculazioni di alcun genere - dicono gli albergatori - e lo ribadiremo anche per il progetto VGate. Non siamo la "terra dei fuochi", dove tutto è stato possibile». Con riferimento alle recenti acque alte e mareggiate, Bellemo aggiunge che «ci basta già il flagello ambientale, a cui non vogliamo aggiungere il flagello umano del gpl, che comprometterebbe l’esistenza di tutta la città».

Il ministro Patuanelli, ingegnere per mestiere e già consulente tecnico di conciliazione nelle cause in tribunale, era stato preventivamente informato dei dettagli dell'opera dalla senatrice stellata Orietta Vanin, e ha colto che «c'è una città compatta che chiede giustizia. Il deposito ora è congelato, non sta lavorando nessuno, e la banchina è sotto sequestro», con riferimento alle recenti prese di posizione dell'Autorità Portuale di Sistema ubicata a Venezia e della Capitaneria di Porto di Chioggia. Anche il Ministero delle Infrastrutture, con il direttore Coletta in rappresentanza della ministra Paola de Micheli che è dovuta accorrere a Savona per il crollo del viadotto, era perfettamente a conoscenza degli aspetti della vertenza.
Moderata soddisfazione e cauto ottimismo crescente trapelano dalle parole di Barbara Penzo, la segretaria cittadina del Partito Democratico presente all'incontro ristretto con il ministro: «Per la prima volta - sostiene Penzo - c'è stato un intento corale che ha viste integrate le due forze al governo del Paese nell'appoggio reciproco mirato a risolvere la questione. Anche il ministro Patuanelli ha fatto riferimento a un indirizzo politico comune, "sbilanciato" verso la causa No Gpl».
Il sindaco Ferro e gli altri convenuti hanno anche dato comunicazione di una lettera di "supplica" scritta dal vescovo Adriano Tessarollo e diretta al ministro Patuanelli, che ha poeticamente evocato la battaglia di Davide contro Golia, le tristi vicende del Vajont e un favore per le energie rinnovabili. «Vedremo a brevissimo che area tira - ha concluso il primo cittadino - se la legge di cui ha parlato il ministro Patuanelli sarà applicabile anche a Chioggia. Non possiamo risolvere questa partita da soli e l'intervento del ministero sarà fondamentale». Secondo Erika Baldin, se la legge passerà in senso retroattivo sarà «la pietra tombale alla messa in funzione del deposito».

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