Con il progredire dell'età media, non sono più una rarità le persone di 90 anni. Ed entro il 2050 è previsto un ulteriore invecchiamento, che ha quale effetto collaterale l'aumento delle patologie legate alle alte aspettative di vita, quali ipertensione, diabete e demenza degenerativa: la neuropsicologa Elettra de Ambrosi, già preziosa per i suggerimenti offerti nel periodo di massima emergenza per il Covid-19, si occupa della questione dal punto di vista professionale, distinguendo tra l'invecchiamento sano e quello patologico.
La demenza, ad esempio, consiste in un calo fisiologico delle prestazioni cognitive, calo che è di natura patologica e quindi non normale. Interferisce con la memoria, con lo svolgimento di compiti complessi, con le capacità di prestare attenzione e soprattutto influenza il normale comportamento quotidiano dell'individuo che ne è affetto, dal badare a se stesso all'intrattenere relazioni.
Esiste anche un impoverimento cognitivo che però non influisce con queste abilità: rallentarlo è possibile, sottoponendosi alla valutazione neuropsicologica.
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