
Revocata anche a Chioggia l'ordinanza sindacale che vietava l'uso di fuochi artificiali nelle aree pubbliche o aperte al pubblico la notte di Capodanno. Analoghi provvedimenti sono stati decisi praticamente in tutta Italia, per effetto “a cascata” di una circolare ministeriale emessa in data 9 dicembre.
In sostranza il ministero dell'Interno ha segnalato a tutte le Prefetture che vietare l'uso dei fuochi artificiali non rientra nei poteri dei sindaci, in base al Testo Unico sugli Enti locali 267/2000, e le Prefetture, di conseguenza, hanno modificato in negativo, laddove lo avevano espresso, il parere cbesto dai sindaci su tali ordinanze. Così è avvenuto anche a Chioggia dove il Comune aveva chiesto e ottenuto l'assenso della Prefettura prima di Natale ma ha, poi, dovuto conformarsi al mutato indirizzo ministeriale.
Attenzione, però, la revoca dell'ordinanza sindacale non equivale al permesso di “botto libero”: chi decide di usarli deve, comunque, limitarsi a quelli autorizzati e legalmente in vendita e deve mettere in atto tutte le elementari norme di prudenza previste in questi casi. L'utilizzo di fuochi fuori norma è sempre perseguibile, così come un utilizzo improprio, anche dei fuochi “legali”, comporta precise responsabilità penali.
Vale sempre quindi la regola di tenere conto della situazione ambientale in cui ci si trova (vicini, animali, ecc.) e, se proprio si vuol fare festa a suon di botti, di rivolgersi a ditte di comprovata professionalità che possono offrire anche consigli su come comportarsi.
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Come e' andato il capodanno?
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