lunedì 12 dicembre 2022

AGGRESSIONE IN VIA ALGA IN CORSO IL PROCEDIMENTO PER IL DISTACCO DALLE MACCHINE PER IL POVERO PAOLO

La signora Daniela è infuriata con i giornali che hanno definito litigio ciò che è accaduto in via Alga, è stata un’aggressione.

E non deve essere sminuito il gesto che è stato compiuto, gravissimo.

“Non c’è stata lite, non c’è stato modo di difendersi, se avessi avuto modo avrei reagito anch’io”, dice Daniela, imbestialita contro i titoli delle testate che non rispecchiano i fatti accaduti.

“L’aggressore ha sferrato un pugno a un anziano; non c’è stata lite, Paolo non ha potuto rispondere all’aggressione, è stato rincorso”.
I titoli buonisti rischiano di non dare il giusto valore all’orrore che la coppia ha vissuto.

E dice, Daniela, sembra che abbiamo litigato, ma neppure lo conosco, e ha ucciso Paolo, perchè è morto, anche se, al momento in cui abbiamo parlato con Daniela era ancora attaccato alle macchine che lo tenevano in vita.
Se l’è presa con un anziano per dimostrare cosa? Di essere forte? Litigio… non abbiamo avuto modo di litigare, è stato ucciso prima di poter aprire bocca, si sfoga Daniela, andando a Mestre dove è stata richiesta la sua presenza nel momento in cui saranno staccate le macchine che tengono ancora in vita Paolo.
Non potrà mai perdonare l’assassino del suo amico, una persona della cui cattiveria, violenza, indole, non sembra rendersene conto nessuno. Sono quattro famiglie in via Alga che devono essere guardate a vista, le altre sono composte da brava gente che non vede l’ora di scappare da quel posto, continua Daniela.
Fanno l’alto e basso come vogliono nelle case comunali in cui vivono eppure sembra che nessuno possa fare nulla, e adesso chi abita in quella zona ha paura di rientrare a casa, Daniela per prima, ancora scioccata per la violenza gratuita a cui ha assistito che le ha portato via un amico.

Abita in un condominio attiguo a quello “incriminato” e ha dovuto andare a casa sua scortata per prendere un cambio e chiedere riparo da un’altra parte, per paura di ritorsioni. Ha due cani e adesso deve chiedere una mano anche per accudirli.
Non sa se l’aggressore ha subito il processo per direttissima, se è stato rinchiuso in galera o no e questo la spaventa ancora di più.
Paolo è morto, è stato ucciso, ripete.
Questa mattina è stato seguito il procedimento per staccare le macchine e dichiarare effettivamente morto il povero Paolo.

Daniela vuol far sapere a tutti cosa sta succedendo al suo amico in modo che si capisca quanto grave è ciò che è accaduto e quanto sarebbe fondamentale che chi riduce una persona in queste condizioni paghi per ciò che ha commesso.



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