venerdì 11 novembre 2016

LA FAMIGLIA DELL'IRANIANO: “NON C'ENTRIAMO NIENTE CON LO SFREGIO ALLA MACCHINA DEL GENERO”


La famiglia del lavoratore iraniano che un anno fa aveva danneggiato la vettura del giovane genero, la stessa ritrovata sfregiata ieri nel tardo pomeriggio sotto casa in via Zeno a Sottomarina, si dichiara estranea agli ultimi accadimenti -ieri il cittadino di origine straniera era al lavoro- e approfitta per raccontare la propria versione dei fatti risalenti all'estate 2015.
Posto che Chioggia Azzurra -come è possibile leggere dal precedente post- non ha inteso correlare i due episodi allo scopo di ricavarne deduzioni che portino a individuare il colpevole dello sfregio, bensì per completezza di cronaca relativa al giovane, veniamo ad apprendere che dopo l'aggressione in via Bembo non vi fu alcuna denuncia, contrariamente a quanto asserito dalla controparte e qui riportato, bensì “solo” una diffida. Il danno (a quanto pare inferto con colpi di pugno e non da mazze di ferro, almeno stando a quanto asserisce la famiglia coinvolta) è stato ripagato, e già allora non sarebbero emerse nei media le responsabilità del genero nella colluttazione.

Prosegue intanto la “caccia” al responsabile del vile gesto, dopo il quale la madre del proprietario della Volkswagen Scirocco -che risiede a Londra assieme alla convivente- ha offerto mille euro di ricompensa a chi saprà dare informazioni decisive riguardo il colpevole.

Nessun commento:

Posta un commento

Per inserire i commenti (purtroppo) è necessario inserire un proprio account Google -anche attraverso uno pseudonimo- con il quale commentare gli articoli, in quanto arrivano centinaia di commenti spazzatura con proposte oscene e non riusciamo più a gestire. Non è nostra intenzione schedare o rintracciare in qualche modo chi commenta anonimamente; anzi lasciamo in tal senso la massima libertà al lettore di non declinare le proprie generalità, restando però nell'ambito del buon gusto e della corretta educazione nel commentare senza offendere alcuno. Siamo certi di essere compresi in questa esigenza, e per questo Chioggia Azzurra ringrazia.