mercoledì 3 agosto 2016
NEANCHE CAPACI DI COPIARE e si definiscono professionisti
Ancora una volta, la prova provata che TUTTI ma proprio tutti copiano dal blog chioggia azzurra, solo però che copiano MALE, molto male e soprattutto non fanno alcuna verifica, troppa fatica poveretti ...
NOMINATI I RAPPRESENTANTI DEL COMUNE IN VERITAS: ANCORA UNA VOLTA, NESSUNO DEI DUE È DI CHIOGGIA

Roberto Giordani, nuovo rappresentante del Comune di Chioggia nel collegio sindacale di Veritas
Altro giro, altra corsa. Ancora una volta, com'è accaduto per la nomina di quasi metà degli assessori e per i rappresentanti cittadini in seno agli organi dirigenti di Actv, anche per quanto riguarda le nomine Veritas -dove Chioggia partecipa per il 10.82%- il sindaco Alessandro Ferro sceglie di guardare fuori dai confini comunali. Il decreto n.36 firmato stamane, infatti, dopo un'analisi (nel testo definita “approfondita”) di tutte le candidature e i curricula presentati a seguito di avviso pubblico del 30 maggio, ovvero prima delle elezioni, e del 22 giugno all'indomani della vittoria grillina, considerato il “necessario, indispensabile e stretto raccordo col sindaco e la giunta ai fini di espressione degli indirizzi di politica amministrativa” incarica Francesca De Nardi, 39 anni, pubblicista, nata a Sacile (PN) e residente a Vittorio Veneto (TV), di rappresentare la città di Chioggia nel consiglio di amministrazione dell'azienda partecipata, e Roberto Giordani, 65 anni di Padova, commercialista e revisore contabile nella città del Santo, di far parte del collegio sindacale di Veritas. Con l'ingresso in società dei comuni del Veneto orientale -ora sono 17 i soci di Veritas- Chioggia perde il diritto alla vicepresidenza, carica finora ricoperta da Giacinto Pesce, mentre Giordani sostituirà Giorgio Morelli tra coloro che avranno il compito di controllarne i conti. Questo ridimensionamento, tuttavia, non è solo una conseguenza della legge Madia sulla pubblica amministrazione, per altro in via di entrata in vigore: domani stesso, all'assemblea dei soci, verrà eletto un primo cda di 5 membri, che passerà a 9 coi patti parasociali nei prossimi mesi. Certo è che ciascuno degli altri sindaco punta ad avere un rappresentante che conosca il proprio territorio, ad esempio la new entry di Jesolo già reclama la delega alle spiagge e al turismo. Peraltro Chioggia, come tutte le altre città, ha sempre fatto il proprio piano e prepara un regolamento che decide come distribuire tra i cittadini i costi della gestione. Magari conoscere le cose fatte negli ultimi cinque anni avrebbe aiutato una scelta orientata alla sfera locale, ma evidentemente la prassi dell'amministrazione a Cinque Stelle è fare tabula rasa di ogni competenza cittadina, comportamento che più di taluno vede confinare pericolosamente col retropensiero che ogni cosa fatta, nata e cresciuta nella sfera pubblica di Chioggia sia collusa col marcio e con gli affari. Per i tanti validi operatori, professionisti e amministratori societari di queste parti converrà andare a farsi notare altrove.
FESTA DEL PESCATORE IN PREPARAZIONE
ESTA DEL PESCATORE IN PREPARAZIONE, DOMANDA ( retorica) : PERCHE' I PESCHERECCI POSSONO ANDARE FINO ALLA LONTANA ANCONA ( PER LAVORI DI CANTIERAGGIO) E NON POSSONO PARTECIPARE ALLA FESTA DEL MARE?? QUESTA SERA INAUGURAZIONE CENTRO DI ACCOGLIENZA ALLA PARROCHIA DEL BUON PASTORE CON IL SEGRETARIO DI STATO DEL VATICANO..
L'estate dei paradossi. Come ogni anno, nel periodo di fermo pesca, una parte della marineria chioggiotta approfitta di queste settimane per rifare la carenatura e altri lavori di cantiere: e succede, legittimamente (per condizioni più favorevoli o riparazioni molto specifiche), che alcuni si rivolgano a strutture vicine e lontane, anziché ricoverare gli scafi negli “squeri” locali. Così sette pescherecci -tra cui il Gulliver, Illiria, Albino Tanfa, Pioniere eccetera- stazionano nei cantieri di Cesenatico, Rimini, Civitanova Marche, Ancona, che dista 60 miglia marine da Chioggia, mentre altri battelli si rivolgono ai cantieri di Pellestrina, adibiti però a sistemare solo natanti inferiori ai 17 metri. Per poter muovere la barca e prendere il largo, queste e altre barche abbisognano dell'autorizzazione della Capitaneria di Porto, che ordina di piombare gli attrezzi da pesca (reti e verricelli) prima di andare in mare.
Fin qui tutto bene.
Ma la circostanza stride con quanto, ancora dieci giorni fa, ci avevano riferito alcuni pescatori ormeggiati al canal Lombardo, ovvero che per l'imminente Festa del Pescatore (in via di allestimento in piazza Todaro a Sottomarina), con conseguente e tradizionale benedizione del mare domenica 7 mattina, i medesimi pescherecci chioggiotti non vengano autorizzati dalla Capitaneria a uscire dalle rive, per un percorso di soli 300 metri. A maggior ragione quando i colleghi veneziani e pellestrinotti possono accedere tranquillamente ai bacini lagunari dove si svolgono i fuochi del Redentore e le varie feste estive di Pellestrina. Sarebbe interessante conoscere, proprio da parte della Capitaneria di Porto, le motivazioni di questo stop che viene poco digerito dalla marineria locale: davvero gli scafi non sono collaudati al trasporto di persone?
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