venerdì 12 gennaio 2018

TG AZZURRA: UN ANNO ALL'AFRICANO CHE HA AGGREDITO IL POLIZIOTTO, MA LA PENA È SOSPESA - EDIZIONE DI VENERDÌ 12 GENNAIO 2018

Nel numero odierno:

- condanna a un anno di reclusione per l'africano che ieri ha aggredito un poliziotto, ma la pena è stata sospesa → l'articolo continua su questo link;

- il restauro di palazzo Granaio compie due anni, ma è fermo. L'assessora Messina: "Dovrebbe riprendere a febbraio" → l'articolo continua su questo link;

- oggi dalle ore 15 seduta del consiglio comunale di Chioggia, discute il contratto di servizio pubblico con Veritas → l'articolo continua su questo link;

- domani sera al teatro salesiano Don Bosco torna la stagione di prosa amatoriale veneta con "Mio suocero in rodaggio" → l'articolo continua su questo link;

- meteo Brollo: oggi pomeriggio e sera soffierà la bora con tempo asciutto e assenza di nebbia. Il weekend sarà positivo, soleggiato e per niente freddo. Anche la prossima settimana sarà tranquilla, magari variabile e anche nuvolosa, ma con temperature accettabili (mai sotto lo zero, le massime a 8-10 gradi) fino a venerdì 20. Non saranno previste precipitazioni di rilievo, a volte piovigginerà sull'entroterra. Dopo il 20 gennaio l'inverno però tornerà consistente, lo dicono tutti i modelli anche se le previsioni a ora sono impossibili. Certo è che l'inverno non è certo finito, anzi appena cominciato: febbraio e marzo non demorderanno.

GRANAIO, RESTAURO FERMO A DUE ANNI ESATTI DALL'AVVIO. L'ASSESSORA MESSINA: "RIPRENDERÀ A FEBBRAIO"

Sono trascorsi due anni da quell'11 gennaio 2016 quando una imponente gru calata nella notte iniziò i lavori di restauro a palazzo Granaio. Magari allora ci si sarebbe potuti aspettare che alla data odierna fossero a buon punto, pronti alla consegna: invece le due candeline vengono idealmente spente mentre spente sono proprio le luci sull'opera, tra assi cadenti e infiltrazioni. Da mesi infatti tutto è fermo, per la sofferenza delle attività sottostanti, delle istituzioni che vi si collegano, di cittadini e turisti ansiosi di ammirarne la storia e le bellezze. A tal proposito, l'assessora ai lavori pubblici Elga Messina dichiara: «L'impresa si riattiverà per riprendere i lavori verosimilmente entro febbraio, una volta fatte salve le questioni di ordine contabile di inizio anno».
Sempre l'assessora Messina ha diramato una nota tecnica relativa allo stato dell'arte della struttura: "Ottenuto il parere favorevole della Soprintendenza sulla proposta progettuale presentata, si è proceduto pianificando l'intervento con l'intento di mantenere in essere le attività presenti al piano terra durante l'esecuzione dei lavori. È stato sviluppato in tal senso un piano e prevista una serie di presidi atti a garantire la sicurezza dei presenti. Questo aspetto risulta di fondamentale importanza per il proseguo dei lavori. Non va dimenticato che oltre che agli esercizi che si affacciano sulla piazza granaio è presente la pescheria al minuto che, difficilmente potrebbe essere spostata senza un intervento strutturale adeguato. Il primo elemento su cui si andrà ad operare sarà infatti il solaio di interpiano, secondo quanto previsto nella revisione progettuale effettuata. Questo permetterà di operare in cantiere partendo da una base consolidata, prima di passare in copertura. L'elemento tuttavia mette in stretta relazione l'ambito di cantiere con gli spazi sottostanti che dovranno essere opportunamente protetti durante l'esecuzione degli interventi di consolidamento.
In questo modo le attività commerciali presenti potranno continuare a lavorare. A titolo meramente esemplificativo, sono previsti degli impalcati che avranno lo scopo di riparare da polveri e calcinacci che potrebbero cadere dall'alto. Una volta ripristinata la funzionalità del solaio si passerà in copertura utilizzando dei ponteggi interni, che a questo punto potranno essere collocati su una base stabile di appoggio. Le attuali condizioni del solaio infatti, non danno nessuna garanzia di portata per i carichi che vi andrebbero a gravare durante l'esecuzione degli interventi sul tetto. Anche per l'intervento in copertura si prevede la realizzazione di un presidio che salvaguardi la struttura dalla pioggia, alla quale verrebbe esposto l'edificio una volta rimossa la guaina che attualmente lo ripara. La criticità verrà superata con la costruzione di una tettoia mobile da collocare al di sopra dell'edificio dopo aver adeguato gli attuali ponteggi. Quanto ipotizzato incontra le richieste espresse dalla Soprintendenza ed è stato necessario per adeguare l'intervento alle sopravvenute disposizioni normative che hanno interessato, in questo ultimo periodo, svariati aspetti progettuali.
La nuova situazione così definita ha richiesto naturalmente una revisione completa degli aspetti operativi di cantiere e contrattuali nei confronti dell'impresa che hanno trovato comunque copertura nel quadro economico, rimanendo all'interno della spesa prevista in origine per l'opera da realizzare, fatte salve le diverse previsioni più sopra descritte. In vista di una prossima ripresa delle attività in cantiere l'ufficio sta predisponendo un atto di indirizzo che recepisca quanto fino ad ora illustrato ridefinendo le linee di intervento".

giovedì 11 gennaio 2018

POLIZIOTTO AGGREDITO DA UN MIGRANTE: IL SINDACATO UGL FSP, "ISTITUIRE UN FONDO PER RISARCIRE LE VITTIME"

A seguito dell'aggressione subita stamane da un agente di polizia da parte di un richiedente asilo a Ridotto Madonna, il sindacato UGL FSP della Polizia di Stato ha diramato una nota di commento e di rivendicazione, che esprime massima solidarietà al collega ferito. "Un normale controllo - si legge - uno dei tanti che oramai le forze dell’ordine effettuano di giorno e notte. Chi scappa, chi sale su un pullman e se ne va, chi invece di esibire un documento inveisce contro gli agenti della volante e si rifiuta di farsi identificare. Da lì anche il rifiuto di salire a bordo della volante per essere accompagnato al commissariato per farsi identificare: ne nasce così una colluttazione. Un poliziotto ferito con 30 giorni di prognosi a causa di una brutta lussazione alla spalla destra, e forse dovrà sottoporsi anche ad un intervento chirurgico. Chi risarcirà ora il poliziotto? Chi pagherà le cure per la riabilitazione? Di certo non il profugo, che non avendo nulla non ha nemmeno nulla da perdere". Per questo il sindacato UGL FSP chiede che "essendo l’ennesimo episodio di aggressione nei confronti delle forze dell’ordine ad opera di chi dovrebbe rispettare il Paese che lo sta ospitando, sia istituito un fondo di garanzia per eventuali risarcimenti di danni a cose e persone causati dai richiedenti asilo. Siamo stanchi di dover lavorare in queste condizioni, sbeffeggiati da questi individui: eppure sarebbe bastato che lo stesso mostrasse il documento provvisorio, essendo ospitato poco distante dal centro di Chioggia e nulla sarebbe accaduto. Invece no, una continua sfida anche nei confronti delle forze dell’ordine".
Continua il documento sindacale: "La beffa è che dopo aver ferito in maniera seria un poliziotto, lo stesso profugo si è anche rifiutato di farsi fotosegnalare, quindi di fornire la propria immagine e le impronte. Anche qui manca uno strumento normativo a tutela degli operatori della Polizia Scientifica, che permetta a loro di utilizzare la forza per fotosegnalarli". Proprio l’osservatorio nazionale di UGL FSP Polizia di Stato ha già inviato note in tal senso al ministero, senza nulla ricevere: "Teoricamente anche un potenziale terrorista potrebbe rifiutarsi di farsi identificare, e il governo su questo sta dormendo. In un Paese normale è possibile che succeda tutto questo? Possibile continuare ad accettarlo?". Il sindacato UGL FPS si aspetta che il nuovo governo ("sperando che non sia lo stesso di adesso", si legge nel comunicato) tra pochi mesi "prenda in seria considerazione alcune priorità che servono a garantire la sicurezza nel Paese, come la dotazione della pistola elettrica taser, una norma giuridica che permetta alle forze dell’ordine di fotosegnalare chi si rifiuta con l’uso della forza, la tutela delle forze di polizia e dei cittadini rispetto ai danni provocati da chi non possiede nulla come questi extracomunitari, creando un fondo ad hoc per il quale chiedere fondi all’Europa, e l'espulsione coatta ed immediata che chi si rende responsabile di questi comportamenti".