venerdì 6 novembre 2020

IN DUE SETTIMANE RADDOPPIATI I POSITIVI E I RICOVERI NELL'ULSS 3. ALL'OSPEDALE DI CHIOGGIA 10 CONTAGIATI, 7 STUDENTI ISOLATI COL VIRUS

Durante le ultime due settimane, come nelle due precedenti, il territorio dell'ULSS 3 Serenissima ha visto raddoppiare i casi di positività e i ricoverati con patologie connesse al Covid-19. Lo ha detto, dati alla mano, il direttore generale Giuseppe dal Ben nel corso della conferenza stampa tenuta stamane, a distanza, dagli uffici di Mestre: sono poco meno di 4500 i positivi ora in questa fascia metropolitana, dei quali 193 ricoverati e 17 in terapia intensiva, cioè il 9% del totale. In isolamento domiciliare sono state poste 6082 persone.
Il tasso di positivi relativo all'ULSS veneziana parla di 71.9 ogni 10mila abitanti, al di sotto della media veneta (89.5) che viene alzata da quanto sta accadendo nelle province di Treviso e Belluno. La curva dei contagi si sta impennando a partire da fine agosto, ma il balzo decisivo è avvenuto da inizio ottobre: ora il numero dei ricoveri si sta avvicinando ai dati di fine marzo e inizio aprile.
I posti letto in terapia intensiva disponibili sono 71, dei quali 17 utilizzati per pazienti Covid, 41 per altre situazioni e 13 attualmente liberi. Ma nel fine settimana ne verranno approntati altri al Covid hospital di Dolo, il quale cerca di mantenere operative le altre funzionalità: Dal Ben garantisce la continuazione delle attività chirurgica, ginecologica, e per adesso quella ostetrica.
«La rete ospedaliera sta rispondendo in maniera buona alle esigenze - ha commentato Dal Ben - anche se i dati dei ricoverati, dei dismessi e delle terampie intensive variano di ora in ora». All'ospedale di Chioggia sono 10 ora le persone ricoverate, tutte in reparto e quindi nessuna di esse in terapia intensiva. Non si esclude comunque che tra i 6 ricoverati in Rianimazione a Dolo vi siano anche chioggiotti.
L'ULSS 3 sta monitorando con molta attenzione l'evolversi nelle case di riposo, dove ora sono 146 gli ospiti positivi nelle strutture, 12 i ricoverati e 87 gli operatori contagiati: «La fragilità delle residenze per gli anziani - continua il direttore - è l'anello debole dell'offerta sanitaria. La situazione attuale ancora non preoccupa, grazie agli incontri settimanali coi vertici e giornalieri coi medici coordinatori.
Nel caso di un inasprimento, siamo pronti a intervenire tramite il supporto di operatori e specalisti per gli ospiti particolarmente impegnativi, di modo da curarli dentro la struttura. Queste sono organizzate, hanno imparato dalla prima fase quanto ai percorsi suddivisi e alle altre disposizioni per limitare la trasmissione del contagio». Anche in queste settimane i decessi riguardano soprattutto ultrasettantenni con pluripatologie pregresse, accelerate dal virus.
Per quanto riguarda le scuole, nell'ULSS 3 sono 117 le classi interessate da positività, con 104 allievi ora contagiati (354 dall'inizio dell'anno scolastico) e 34 docenti positivi. Degli studenti, 7 positivi sono a Chioggia e uno a Cavarzere. Nessun istituto è a rischio di chiusura.
I tamponi complessivi -ora anche col supporto dell'Esercito- sono 323mila, che hanno riscontrato oltre 11mila positivi, pari al 3.2%: media più alta rispetto all'ondata precedente. L'ULSS procede con 1500-1700 tamponi al giorno, ieri anche 2200, e la risposta arriva entro 24-36 ore. Il contagio è diffuso in modo omogeneo nella provincia, chiaramente maggiore dove maggiore è la densità abitativa.
Quel che preoccupa i dirigenti dell'ULSS è l'età media dei ricoverati, specie in terapia intensiva, ovvero 64 anni. Il dato sale a 67 anni per i malati in terapia subintnsiva, a 73 anni nei reparti di malattie infettive, a 75.7 anni negli altri reparti non di area critica: la media dice 73 anni, peraltro in crescita rispetto a quanto segnalato a settembre e a inizio ottobre. Nel nosocomio clodiense la media è di 74.1 anni.
Non certo alta è anche l'età media dei positivi che sono in stato di isolamento domiciliare: la media recita 48 anni, quando a marzo stazionava attorno ai 56. I positivi sono al 68% del tutto asintomatici, oligosintomatici al 25% (con mal di gola o febbre modesta o raffreddore), solo il 2% sono casi giudicati severi. Degli stranieri, il 28% proviene dal Bangladesh, seguono Romania e altri Paesi dell'est. È stato registrato anche un solo caso di reinfezione rispetto a un paziente già contagiato a marzo.
In base ai dati e alle proiezioni, l'obiettivo della Regione è curare le persone a domicilio e nelle residenze per anziani: «Siamo pronti con la continuità assistenziale, l'ex guardia medica - continua Dal Ben - perché la battaglia si vince solo nel territorio. Invitiamo quindi a non recarsi al pronto soccorso al primo sorgere di alcuni sintomi, bensì contattare il proprio medico di medicina generale che valuta caso per caso. Gli ospedali comunque si stanno preparando al picco, previsto per la metà del mese».

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