venerdì 26 luglio 2019

A CHIOGGIA NON SI PUÒ PIÙ FARE NIENTE: ANNULLATO ANCHE IL CARNEVALE ESTIVO PER TROPPA BUROCRAZIA

Sottomarina sempre più al buio. Dopo lo street food, saltato in piazza Todaro mentre a Caorle spopola con cento artisti e 80 truck, anche il Carnevale estivo in programma il 3 agosto è stato stoppato: niente sfilata in lungomare a Sottomarina, dal momento che i carri allegorici non sono stati in grado di produrre la documentazione richiesta tra le prescrizioni inviate quest'anno dalla Questura di Venezia.
«L'amministrazione - commenta l'assessora al turismo e agli eventi Isabella Penzo - ha chiesto ai dodici carri invitati di adempiere alla richiesta del Commissariato di Chioggia. Ci è stato risposto che, trattandosi dell'ultimo carnevale in programma per l'anno 2019 e tenuto conto del costo rilevante di tale documentazione, per loro non è sostenibile l'adempimento delle prescrizioni, in quanto gruppi spontanei spesso appartenenti ad associazioni parrocchiali. Teniamo a sottolineare che la sicurezza dei partecipanti alla manifestazione, dei cittadini e dei turisti va certamente al primo posto, ma non nascondiamo il rammarico, perché la città perde un appuntamento estivo tanto atteso».
Rammarico naturalmente anche fra gli organizzatori di ChioggiaTV, Ascom e ConChioggiaSi che da mesi stavano lavorando all'iniziativa assieme ai gruppi spontanei: «Siamo molto dispiaciuti di non poter regalare ai bimbi, ma anche ai più grandi, una serata di festa e serenità», dice Gianni Nardo. «Come negli anni scorsi c'è stato un lungo lavoro di preparazione, ed è avvilente vedere andare tutto in fumo, visto anche il successo delle precedenti edizioni. I volontari che hanno realizzato i carri ci hanno detto di aver fornito documentazione analoga agli altri eventi di carnevale a cui hanno partecipato in Veneto. Ora, sentendo la preoccupazione emersa da questi gruppi di volontari, c’è il timore che il rispetto degli adempimenti burocratici di fatto rischi di far scomparire una tradizione che da decine di anni porta socialità e allegria nelle città». Appare chiaro come, oltre a deprimere l'afflusso di turisti e a devitalizzare le attività economiche che gravitano attorno al mare, fatti del genere urgono una profonda riflessione a livello sovralocale, finalizzata a cambiare regole, moduli e prescrizioni che ai più appaiono stringenti, vessatorie e quindi sbagliate.

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