A Sottomarina scoppia il caso circo. Con un post su facebook, Marco Grioni -il titolare del Circo Italiano a conduzione familiare, che avrebbe dovuto installarsi in via Cicogna a Sottomarina tra il 24 aprile e il 7 maggio- ha minacciato una denuncia alla Procura della Repubblica nei confronti dell'amministrazione comunale di Chioggia, rea a suo dire di aver ostacolato l'attività «cercando di impedire gli spettacoli circensi, destinati alle scuole dell'infanzia, nascondendosi dietro a cavilli irrisori». Grioni fa riferimento al fatto che il terreno in questione, dove già in passato hanno avuto luogo altre iniziative analoghe, sia stato concesso dal proprietario dietro il pagamento di un affitto: questo -secondo lo scrivente- autorizza il Circo Italiano a installare il tendone. Ma il Comune non avrebbe compilato l'elenco delle aree pubbliche che per una legge del 1968 vanno riservate al passaggio dei circhi, in quanto ritenuti “patrimonio da consolidare e agevolare”. L'area privata sarebbe poi pulita e attrezzata a spese del circo stesso: «Solo a Chioggia abbiamo trovato difficoltà nel dialogo con gli uffici», dice Grioni. Ieri un ulteriore carico da undici: il settore Commercio del Comune avrebbe negato l'autorizzazione per le passate lamentele dei residenti. L'imprenditore difende il suo piccolo circo senza animali esotici, e tramite l'ente nazionale di tutela della categoria diffida l'amministrazione ad accordare il plateatico, pena appunto una denuncia.
In materia, interviene Michele Tiozzo, il dirigente della polizia locale: «Il Comune non ha mai negato l'autorizzazione a esibirsi, ha solo chiesto di trovare un'altra location dal momento che in passato (con il circo Orfei, ndr) i vicini avevano protestato per via della polvere alzata in un'area non asfaltata e per i naturali disagi del caso». La sistemazione ideale, e già utilizzata in altri momenti, sarebbe Val da Rio, dotata anche di parcheggi: ma l'Azienda Speciale per il Porto di Chioggia evidentemente chiede tariffe considerevoli per la locazione dei terreni. È pur vero che la legge obbliga il Comune a definire le aree pubbliche a disposizione dei circhi, ma Chioggia non ne è in possesso, e così altre città più piccole: l'unica che veniva utilizzata secondo regola era adiacente al mercato ortofrutticolo, ma da quando è cambiata la governance del mercato quest'area può essere adibita solo a finalità inerenti l'oggetto. Grioni e l'Ente Nazionale Circhi sono intenzionati ad andare fino in fondo, ora la gatta da pelare è nelle mani della giunta.
venerdì 13 aprile 2018
1 commento:
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Il comune agisce correttamente. Quell'area completamente dissestata e' a pochi metri dalle case e sicuramente anche i piu' critici non vorrebbero un circo con tanto di caravan e camion rimorchio sotto le finestre di casa.
RispondiEliminaA Val da Rio i circhi non hanno mai dato fastidio a nessuno.