domenica 19 marzo 2023

PER COME È ORGANIZZATO L'IMPIANTO DI CAVANELLA, A CHIOGGIA NON DOVREBBE MANCARE MAI L'ACQUA POTABILE

(19.03.23)

Ieri, sabato 18 marzo, Veritas, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua ha aperto gli impianti idrici nei territori di sua competenza, incluso il potabilizzatore di Cavanella D’Adige.

Qui accompagnati dal sig. Sandro, responsabile dell’esercizio del potabilizzatore, abbiamo potuto visitare l'impianto in tutte le sue fasi. Si tratta dell’impianto che porta l’acqua nei rubinetti delle case di Chioggia prelevandole dall’Adige ma anche facendole giungere da Venezia partendo dall’impianto di Sant’Andrea e attraverso il Savec, che, partendo da Carmigliano sul Brenta, dal Campo Pozzi, attraversando Cavarzere giunge a Sottomarina, dove, grazie a un impianto di rilancio giunge a una vasca di accumulo.
Chioggia è quindi passata dall’essere servita da un solo punto a tre punti. L’impianto di Cavanella preleva proprio da un punto situato davanti allo stesso in Adige, da tre bocchettoni situati a una certa distanza dal fondo che portano l’acqua nelle tre vasche di cui è dotato l’impianto, aventi una capacità totale di 60mila metri cubi di acqua, sufficienti, nella stagione non turistica, per circa quattro giorni.

Da qui comincia un percorso in cui l’acqua subisce vari trattamenti, di decantazione e di filtraggio, passando da una struttura alla successiva sempre più pulita, in modo da arrivare ai rubinetti delle nostre abitazioni con le giuste caratteristiche organolettiche per essere resa potabile.
Tutti i parametri sono controllati in ingresso, e in uscita, anche da remoto e le analisi vengono effettuate costantemente. I segnali sono tutti allarmati e nel caso ci sia qualche parametro fuori scala il sistema avverte subito l'operatore.

Tra i vari parametri continuamente monitorati anche la conducibilità i cui valori definiscono la salinità dell’acqua e quindi l’avanzamento del cuneo salino.

Quando l’acqua ha valori di salinità troppo alti l’impianto smette di prelevare dall’Adige e comincia ad attingere l’acqua dagli altri due punti, Venezia e Savec, in modo da soddisfare il fabbisogno di acqua della città senza lasciarla all’asciutto.

L’impianto, quindi, non si ferma. A queste condizioni i cittadini di Chioggia hanno una bassissima percentuale di rischio di rimanere senza acqua, quasi nulla, stiamo parlando acqua potabile per utilizzo domestico, non di acqua per irrigazione, per la quale il discorso diventa diverso.




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