giovedì 16 ottobre 2014
RIPRESE AEREE - BRONDOLO NEL DECLINO: " DALLE STORICHE CHIUSE ALLA CHIESA STA ANDANDO TUTTO A ROTOLI"
“Qui sta andando tutto a rotoli. Iniziando dalle conche, che sono fuori uso da
anni”. Sante Tiozzo storico residente di Brondolo, proprietario dei muri del
noto ristorante Brustolina, è amareggiato dal declino della frazione e dalla
mancanza di interventi a favore di quella che è una delle zone più antiche
della città.
Basti pensare che qui, ormai “seppellito” dalla moderna struttura del mercato
ortofrutticolo, sorgeva lo storico Forte Brondolo, una delle piazzeforti
veneziane, al pari di Forte San Felice e dell'Ottagono, poste strategicamente a
difesa della laguna.
Le chiuse, invece ci sono ancora, ma in stato di degrado. “Se fossero state
restaurate, come qualcuno aveva promesso - ricorda Sante Tiozzo - ci potrebbe
passare il naviglio minore proveniente dalla vicine darsene che ne trarrebbero
senz'altro giovamento. E, invece, sono talmente trascurate, che che ormai l’
acqua trafila dalle paratoie”.
In effetti, nei primi incontri istituzionali precedenti l’inizio lavori per la
nuova conca, inaugurata il 18 aprile scorso, si era parlato di restauro delle
piccole ma storiche conche preesistenti, con l’affidamento in gestione di
questi manufatti alle darsene del Brenta. Ma poi l’idea si è arenata.
Deserto e abbandonato anche il campo sportivo. “Era utilizzato dalla Clodiense
– spiega Guerino Boscolo Cocuccia, presidente della Sst, la società pubblica
che ha in gestione l'impianto – ma ora la Clodiense non lo vuole più. Ci sono
state manifestazioni di interesse e tra poco usciremo con un bando per
l'affidamento”.
Vedremo quale sarà l'esito. Di certo fa pensare che l'unica gestione finora
andata a buon fine sia stata quella della chiesa della frazione: non alla
parrochia, o a qualche confraternita religiosa cattolica, ma alla comunità
ortodossa, che vi celebra i propri riti. Nulla di male, ci mancherebbe. Ma alla
gente di qui, la cosa procura un comprensibile senso di “straniamento”.
E, come in tutta Chioggia, neppure nella vecchia Brondolo mancano le tensioni
tra vicini di casa. I vicini del signor Sante “occupano” (dice lui) una casa
“del demanio, non so bene a che titolo. Di certo la usano anche come ricovero
per i cani da caccia, con tutti i problemi, rumore e igiene, che questo
comporta. E mi chiedo se abbiano una qualche autorizzazione al proposito”.
4 commenti:
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Il Campo sportivo, se le mie informazioni sono esatte, ha un costo di gestione iniziale di 6.000,00 € da versare al comune come una sorta di affitto, francamente se è così è un tantino esagerato. E, in ogni caso la struttura sta andando a remengo. Se poi il bando dovesse andare a buon fine, chi avrà la sfortuna o la fortuna di vincerlo dovrebbe affrontare delle spese di rifacimento importanti. Invece, per il sito di Brondolo con le sue storiche chiuse con la chiesetta che poggia sulle fondamenta del forte di Brondolo, la questione è molta più complessa perché si tratta di questione di mentalità del tutta italica a fregarsene altamente dei nostri beni culturali; vedi ad esempio le condizioni in cui versa la torre della Bebbe, forse l’ unica testimonianza visiva della guerra tra Chioggia e Padova, che sta miseramente crollando con la colpevole indifferenza di tutti noi. Quanti chioggiotti sanno di questa torre compresi i figuranti che partecipano ogni anno alla Marciliana? Mi piacerebbe saperlo! Tornando a Brondolo, mi pare che una ventina di anni fa, si fecero degli scavi, direi più propriamente dei saggi, dove dietro la chiesetta furono travate delle strutture che si diceva potessero risalire al periodo romano. Non mi è dato sapere se i ritrovamenti sono stati analizzati e contestualizzati. La cosa sarebbe importante perché sembrerebbe che il primo nucleo abitativo di Chioggia era appunto Brondolo. Ma si, Comparato, chi se ne frega di quattro piere vecie… E poi, detto tra me e te, senza che nessuno ci senta: dov’è Brondolo e soprattutto dov’è la Torre della Bebba?
RispondiEliminagrazie del tuo intervento che mi dà diversi spunti, da una parte hai ragione dall'altra, e mi riferisco proprio alle storiche chiuse, c'ero io presente in più di una commissione in cui si è parlato di restaurarle nel contesto dei lavori della grande conca che è stata realizzata e inaugurata pochi mesi fa. Non ho certo la pretesa che " lanciando" sul blog questo tema domani mattina si risolveranno i problemi ma, spero di non sembrare presuntuoso, vedo che una parola là contribuisce.
EliminaConfermo che nella zona di Brondolo, una decina di anni fa,durante degli scavi,furono ritrovati i resti di fondamenta murarie di epoca Romana,purtroppo nessuno in quell'epoca pensó di creare un sito archeologico aperto al pubblico, e tutto fu nuovamente interrato, di questo è possibile aver notizia facendo visita al museo civico dove sono conservate alcune foto fatte in occasione degli scavi.
RispondiEliminaAltro episodio simile, avvenne con gli scavi in campo Duomo, anche qui riaffioró un pavimento a spina pesce risalente ad epoca Romana, gli allora amministratori,invece di valorizzare quanto ritrovato e magari pensare di lasciarli a vista sotto un vetro antisfondamento, fecero richiudere gli scavi,nel pieno menefreghismo di noi cittadini.
forse Girotto, viste le diatribe sorte dopo il bando per i campi sportivi avrebbe dovuto rivedere il tutto tenendo conto che occorre valorizzare anche il campo di Brondolo e i suoi dintorni. Perche ad esempio non pensare ad un affidamento gratuito, solo in cambio della manutenzione dei siti di interesse storico e culturale? puo' darsi che ci sia qualcuno interessato e volenteroso
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