È durata tre ore, ieri mattina, la riunione della sottocommissione speciale in sede di Salvaguardia, a Venezia, destinata ad analizzare coi nuovi componenti la ristrutturazione dell'ex cementificio ai Saloni e del passaggio pedonale da costruirsi sopra il canal Lombardo per collegare l'intervento al centro storico di Chioggia. I membri hanno riesaminato l'iter procedurale a partire dalle conferenze di servizi, e si sono dati una settimana per arrivare ad esprimere il voto definitivo, che avverrà in commissione il prossimo 27 febbraio. Gli esiti dell'incontro di ieri con i progettisti lasciano intendere che dalla Salvaguardia dovrebbe arrivare un parere positivo alla realizzazione dell'opera. Resta da superare la perplessità della Sovrintendenza al paesaggio, dato l'impatto che il ponte andrebbe a creare modificando la forma urbis: sta di fatto che la Sovrintendenza rileva più che altro questioni di centimetri dell'altezza del ponte dall'acqua.
L'accordo con la Capitaneria di Porto e con i pescatori prevede che la nuova struttura si apra nel mezzo solo in casi molto particolari di transito, come accade già per l'unico ponte esistente sul canale all'altezza di calle Airoldi. La Sovrintendenza invece vorrebbe abbassare il livello del ponte, che così dovrebbe aprirsi più spesso per consentire alle barche di uscire in laguna e poi in mare. Esperti affermano che l'altezza ideale ammonta a 4 metri, il progetto parla di 3.70 metri, la Sovrintendenza suggerisce 3.20: l'impatto resta in ogni caso, e non sarebbe l'unico di questi tempi, vedi la passerella per disabili sul canal Vena. Ancora tredici giorni e l'impresa costruttrice Euterpe, assieme alla cittadinanza, saprà se la convenzione firmata durante la giunta di Romano Tiozzo potrà essere concretizzata in modo esecutivo oppure se la commissione di Salvaguardia e la Sovrintendenza al paesaggio porranno il veto al piano.
mercoledì 14 febbraio 2018
2 commenti:
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400 nuovi appartamenti quando le abitazioni del centro storico di Chioggia stanno andando in rovina perché non c’è mercato. Per non parlare dei negozi che nessuno vuole, nemmeno in affitto.
RispondiEliminaCapisco l’Euterpe, la Società che intende costruire le abitazioni ai Saloni, nell’ex cementificio, che spinge per la costruzione del ponte al fine di rendere più appetibili gli acquisti del complesso immobiliare, ma non capisco l’Amministrazione che svende le poche storiche attività produttive rimaste nel canale Lombardo a favore di quelle 400 famiglie che possono permettersi il lusso di acquistare immobili a caro prezzo.
E’ vero che la storia di quel ponte viene da lontano perché è riportato nei Piani Attuativi comunali, dovuto presumibilmente all’arte di qualche politico di allora che ha saputo vendere bene la propria merce, ma ciò non impedisce all’attuale Amministrazione di ponderare sull’inutilità di quest’opera, vero sfregio all’ambiente.
risulterebbe che in commissione un consigliere comunale si sia presentato per portare avanti l'interesse della città nel realizzare il ponte, ma non poteva presentarsi l'assessore?
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