Chioggia, capitale italiana della Cultura per il 2024. Un sogno, un'utopia, una boutade, o forse un progetto concreto: l'idea è stata lanciata, attraverso un post nel proprio profilo su Facebook, da Pino Penzo, già presidente del consiglio comunale e ora stretto collaboratore del direttore generale dell'ULSS 3 Serenissima. Al post hanno commentato favorevolmente, tra gli altri, l'attuale vicesegretario regionale del PD Lucio Tiozzo, l'ex sindaco Romano Tiozzo Pagio e l'attuale consigliera comunale Daniela Sassi.
Penzo, che negli ultimi anni ha svolto anche il ruolo di "fertilizzante" sociale dalle frequenze della propria trasmissione radiofonica Pin'Occhio, nella quale ha dato spazio a molte energie giovani e meno giovani, immagina il traguardo quale argomento fecondo di discussione in vista dell'imminente campagna elettorale: «Se le migliori intelligenze del territorio - spiega Penzo - si mettono assieme, un bel progetto per potersi candidare può essere nel frattempo costruito, preparando la città per arrivare eventualmente a quel momento».
Non è noto se ci siano già state riunioni più o meno formali, o non piuttosto "carbonare", ma a quanto pare alcuni studiosi sono già al lavoro: «A Chioggia - prosegue l'ex presidente del consiglio - ci sono persone che cercano di avanzare le proprie idee per valorizzare i beni culturali e le risorse anche economiche, come ad esempio il turismo sociale inclusivo. In fin dei conti, Chioggia non ha niente da invidiare rispetto ad altre città», specie se si considera che all'ambìto titolo per il 2022 ha concorso anche Pieve di Soligo, poi sconfitta da Procida.
«Da appuntamenti importanti - conclude Pino Penzo - come questi passa la volontà di volare alto, perché mi rifiuto di vedere una città che va a picco. Occorre creare un comitato, che abbia dentro i migliori giovani, stimolati da esperienze come quella radiofonica. Un sindaco accorto può aiutare a reperire i contributi opportuni a migliorare la città dal punto di vista della pulizia e delle barriere architettoniche: in questo senso l'allentamento del patto di stabilità viene in soccorso». Il dato è tratto, quindi, ora la parola alla politica e alle associazioni di categoria cittadine.
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