martedì 29 novembre 2022

INFERMIERI INTERINALI CHE COSTANO IL TRIPLO DEI DIPENDENTI L’ULSS 3 IN DIFFICOLTÀ

Seimila euro al mese per un infermiere, quando la paga lorda, stabilita dal contratto, è un terzo.

E’ quello che dovrà sborsare l’Ulss 3 Serenissima per poter disporre di 3 (proprio tre!) infermieri, a partire da gennaio e per 9 nove mesi di lavoro a 39 ore settimanali.

Il meccanismo perverso che porta l’ente pubblico a pagare una parte del personale il triplo del dovuto, è ben spiegato in un articolo di Angela Pederiva, sul Gazzettino del 26 novembre.

Si parte dal fatto che mancano infermieri (e questo vale in tutta Italia): in Veneto ne servirebbero 4100 a fronte di 1864 posti autorizzati, quest’anno, a livello regionale, dal ministero dell’Università per i corsi di laurea in scienze infermieristiche.

Si capisce, quindi, come possa essere stato difficile per l’Ulss 3 trovare i 3 infermieri di cui aveva bisogno. Non ci era riuscita l’Ulss direttamente, e non ci era riuscita neppure l’agenzia interinale di cui l’Ulss si serve abitualmente.

Quindi l’Ulss si è rivolta a un’altra agenzia che avrebbe “trovato “ i 3 infermieri (da gennaio) ma che ha contrattato un costo di 5.917 euro mensili, a fronte di un costo lordo, da contratto nazionale di categoria, di 2013. Nessuno dei 3 infermieri in questione percepirà quei quasi seimila euro, che comprendono una quantità di oneri, compresa l’intermediazione dell’agenzia, ma il costo per l’Ulss sarà il triplo di quello di un “normale” infermiere assunto.

Sarà pure un caso eccezionale ma se gli infermieri continueranno a mancare, sembra destinato a ripetersi. Morale: uno Stato che risparmia sulla formazione si trova a dover pagare di più per garantire i servizi ai cittadini.




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