martedì 12 febbraio 2019

LO SCRITTORE GIAN MARIO VILLALTA E CHIOGGIA, A UN'ORA DA TUTTO

«Chioggia quando sei in viaggio non è sulla direttrice del percorso. Non è che ti ci puoi fermare per un caffè, mentre sei di passaggio. Per venirci, se sei in strada, devi decidere di far fare una sensibile deviazione al tuo tragitto. Per quel che riguarda l'isolamento, sai, pensa se davvero -davvero- ci fosse tutto in città. (...) Pensa se ci fosse un teatro, librerie, attività culturali: la gente se ne starebbe qua. Non avrebbe lo stimolo a uscire di città, a spostarsi, a muoversi. Ecco, mettiamola così: la mancanza di una certa animazione culturale conduce quel numero di persone seriamente curiose e intellettualmente attive a cercare gli stimoli altrove».

(Gian Mario Villalta, "Chioggia e gli scrittori del nordest", dialogo con Stefano Spagnolo, 2008)

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