sabato 23 febbraio 2019

LORENZO PADOAN NEI "MEMORABILI" RACCONTA GARIBALDI, PORTATO IN SALVO DAI PESCATORI CHIOGGIOTTI NEL 1849

«Garibaldi in persona, da marinaio espertissimo ed abilissimo com’era, curò con una barchetta di dar fondo ai ferri fuori dal porto, e di assicurarne bene le branchie, per poter poi tonneggiare i bragozzi. (…) Quando tutta la gente, con pochi viveri, fu imbarcata in tredici bragozzi, e questi a uno a uno furono messi in mare, e la flotta improvvisata poté salpare, guidata dai pescatori chioggiotti verso Venezia, eran circa le otto del mattino, 2 agosto. (…) I nostri scorsero, verso il delta del Po, in direzione di Goro, un brigantino austriaco, che con cannonate e razzi ne diede avviso alla squadra austriaca. Allo spuntare del giorno 3 la nostra flotta minuscola era nell’insenatura tra la punta di Goro e Magnavacca, tutta accerchiata da legni nemici cannoneggianti: nove bragozzi furon catturati, e solo quattro, pur cannoneggiati e inseguiti da lance e palischermi nemici, riuscirono a gettarsi sulla spiaggia, nei pressi di Magnavacca. (…) Quanto ai pescatori chioggiotti, oltreché per darsi alla pericolosa impresa, non ricevettero dai garibaldini -a quel che pare- la più piccola somma: i nove bragozzi catturati furon trattenuti nel porto di Magnavacca sino alla capitolazione di Venezia, e i quattro che portarono a riva Garibaldi e una piccola parte del suo seguito, furono (alta lezione austriaca) distrutti col fuoco. Per la qual distruzione i miseri equipaggi, perduto ogni avere e laceri e affamati, vagaron due giorni e due notti per le circostanti campagne, mendicando. Allorché l’Italia fu fatta, l’Eroe -considerando che quei legni erano stati perduti in servizio della causa nazionale- si adoperò Egli stesso perché i poveri danneggiati avessero dal governo italiano qualche ricompensa».

(Lorenzo Padoan, “Memorabili di Chioggia”, editore Zanibelli – Adria 1923)

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