mercoledì 28 ottobre 2015
PESCHERECCI SORPRESI CON L'AIS SPENTO: RAFFICA DI MULTE DELLA GUARDIA COSTIERA
Un’altra raffica di multe in arrivo sulla marineria chioggiotta. Stavolta, però, i pescatori difficilmente potranno prendersela con “l’assurdità” delle regole europee. L’infrazione che è stata contestata ad alcuni di loro dalla capitaneria di porto, infatti, è lo spegnimento dell’Ais, il sistema che permette di rintracciare elettronicamente le imbarcazioni in navigazione. Si tratta di una specie di “Grande fratello” che ha un duplice uso: da una parte può essere di estremo aiuto quando l’imbarcazione si trova in difficoltà, dall’altra permette, a chi esegue gli appositi controlli, di verificare se l’imbarcazione stessa, opera in acque consentite o meno. Un aiuto e una spia nello stesso tempo, che può indurre qualcuno a “scaricare” la prima delle due funzioni, magari quando c’è bel tempo e i pericoli sembrano lontani. Spegnere l’Ais, comunque, è una grave violazione delle norme e chi lo fa, inevitabilmente, viene sanzionato. Ma come fa la guardia costiera a capire se l’Ais spento maschera una barca in navigazione o, semplicemente, qualla barca è ferma all’ormeggio? Solo con un controllo diretto e, magari, con un’imbeccata preventiva. E qui sta il secondo motivo di inammissibilità di qualsiasi recriminazione: “radio banchina”, infatti, parla di “indiscrezioni” fatte trapelare da alcuni pescatori-armatori nei confronti di colleghi che lavoravano con l’Ais spento. Insomma, non era più l’Ais a “spiare”, ma i pescatori stessi, l’un contro l’altro. E questo avrebbe provocato momenti di tensione tra i vari equipaggi e comandanti.
Quattro i pescherecci scoperti con l'AIS spento.
Ma le conseguenze di questi controlli vanno al di là delle possibili antipatie personali e professionali. Tra le violazioni “volontarie” e quelle “indotte” dall’inadeguatezza del sistema regolatorio, quasi il 40% dei pescatori chioggiotti avrebbe accumulato più di otto punti sulla licenza e, per questo motivo (altra severa regola europea), non potrà incassare il risarcimento per il fermo biologico e rischierà di veder vanificato un intero anno di lavoro dalle multe e dai mancati incassi, se non, addirittura, il fermo della barca. E, di questo passo, le imbarcazioni dell’orgogliosa marineria chioggiotta rischiano di diventare, davvero, solo l’estremo rifugio dei senzatetto.
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