Il bragozzo del Museo Civico, nonostante sia collocato su uno dei luoghi con maggior attrattività di Chioggia, su uno degli scorci più fotografati e postati sui social qual’è Riva Vena, versa in uno stato pietoso.
Lo scafo presenta legni marci, come marce sono le vele al terzo che sarebbero bellissime se fossero spiegate a prendere il vento.
Le pompe di sentina funzionano automaticamente a liberare lo scafo dall'acqua che vi entra e senza la loro azione, con molta probabilità, il vecchio bragozzo, testimone della nostra tradizione, restaurato da non molto con un investimento di denaro, competenze e tempo, sarebbe già a fondo.
Pur comprendendo che non è certo facile mantenere in buono stato la molteplicità di beni pubblici dai masegni del corso del popolo, alle panchine rovinate dai vandali sul Lusenzo, solo per fare qualche esempio ci sembra però che il museo galleggiante, biglietto da visita della città, sia stato assolutamente trascurato. Anche dell’altro natante storico, la barca da pizzo, non se ne sa più nulla.
Tra meno di un mese Chioggia avrà una nuova amministrazione sarebbe il caso di considerare il restauro del bragosso una priorità. E la domanda che nasce spontanea è come può Chioggia aspirare a fregiarsi del titolo di Città della cultura, se non riesce ad accudire ad un semplice bragozzo, che della nostra cultura marinara e della pesca è sicuramente l’ emblema.
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