Secondo Giorgio Bellemo, dirigente ASCOT, il testo definitivo potrebbe riservare ancora sorprese ma il fatto che l’Unione Europea abbia aggiustato il tiro è indice che la politica italiana si sia attivata per far sentire le proprie ragioni, cosa che non sembra aver fatto quando invece è stata diramata la direttiva Bolkestein, norma che tocca direttamente i consociati ASCOT e il territorio e l’economia della nostra città.
Negli innumerevoli centri storici, molte abitazioni non potrebbero mai raggiungere la classificazione energetica richiesta, ciò ha portato la politica italiana a far valere le proprie ragioni. Per la Bolkestein le cose sono andate in modo diverso. La direttiva non ha tenuto conto della specificità delle coste italiane, che rendono la nostra nazione unica nel panorama europeo. La stessa uniformità che si chiede per alcuni ambiti non la si chiede però in altri, ricorda Bellemo, come ad esempio l’aliquota IVA, ben diversa tra un Paese e l’altro.
Sorpreso, Bellemo, della grande partecipazione agli Stati Generali della Pesca che ha visto non partecipare solo la categoria lavorativa coinvolta, quella dei pescatori, proprio in quanto si trovavano al lavoro. Giusta e doverosa maggior attenzione per il comparto della pesca, quindi, ma attenzione che ancora sembra mancare per il comparto turistico balneare, afferma Bellemo, soprattutto da parte delle istituzioni. Gli operatori hanno grandi incertezze, a cui si somma quella causata dal Covid che impone di attuare misure che gli operatori devono mettere in campo senza neppure sapere se avranno ancora le concessioni per la spiaggia in cui si trovano costretti ad investire. Un Natale triste per il settore che vede una grande condivisione dei problemi a livello "parole" ma non altrettanta condivisione a livello “fatti”. Chiede quindi all’amministrazione nuovi segnali , nuovi provvedimenti, un cambio di passo. La macchina comunale va rivista, per adattarla alle mutate dinamiche cittadine, conclude Bellemo.
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