mercoledì 17 febbraio 2016
SI PESCA DI PIU' O PIU' O SI PESCA DI MENO? HA RAGIONE SST OPPURE IL GAZZETTINO?
MERCATO ITTICO: MENO PESCE COMMERCIALIZZATO, MA IL PRODOTTO LOCALE
SALVA IL FATTURATO
Più pesce di Chioggia, meno importazioni internazionali. Ma il mercato ittico sconta una
perdita di quasi il 22% nella quantità commercializzata dal 2008 a oggi: è quanto uscito
dalla conferenza sullo stato e le prospettive del mercato all'ingrosso, tenutasi stamane in
Municipio dall'amministratore di SST Adriano Tolomei e dall'assessore alle attività
produttive Marco Dughiero.
A far emergere il dato, un vivace scambio con protagonista Tolomei -avventuratosi in
tempo reale nelle somme alla calcolatrice- incalzato dal cronista del Gazzettino, Roberto
Perini: alla fine la conferma del manager, che contesta però il “calo” del fatturato riportato
nei giorni scorsi dalla stampa. «Siamo in crescita -ribatte Tolomei- e tornati ai livelli
precedenti la crisi, con 12 milioni di kg di pesce trattato per 38.581.998 euro nel 2015,
rispetto ai 37.239.426 dell'anno precedente. Il che consolida il trend positivo in atto da un
paio d'anni». Tolomei parla di cifre «oggettive e stabilizzate»: l'exploit si deve al prodotto
locale (+7.98%), nonostante le indicazioni restrittive dell'Unione Europea sulle modalità di
pesca in Adriatico, mentre riguardo le importazioni è stata bagarre tra chi come SST ritiene
siano diminuite, e operatori come Enzo Naccari di Clam che punta il dito verso l'elusione e
l'assenza di controlli nelle aree esterne al mercato, dove viene trasferita la merce seppur in
modo regolare e certificato da documenti ufficiali. «Molta merce evade la provvigione che
dev'essere pagata all'ente gestore -continua Naccari- creando malumore tra gli operatori,
che non possono così godere delle percentuali su queste provvigioni». L'assessore
Dughiero annuncia l'arrivo di due nuove figure professionali per i controlli.
Solo sfiorato il tema del nuovo mercato, di cui molto si parla in città negli ultimi giorni: se
per Naccari «in Italia il provvisorio diventa definitivo», Tolomei glissa rimandando la palla
all'amministrazione. «Non mi riguarda. L'importante è che abbia visione a lungo termine
per una città unica quanto al prodotto, poiché la competizione richiede logistica e
possibilità di scambio per essere credibile, senza dimenticare la sostenibilità ambientale» e
tenendo conto che l'attuale ubicazione insiste in una zona urbanizzata.
Confermati intanto i lavori di ristrutturazione dell'attuale sede operativa in via Poli: il
cronoprogramma prevede il progetto esecutivo ad aprile, nei due mesi successivi la gara, in
estate l'affidamento dell'appalto, entro settembre la pavimentazione e tra un anno la
conclusione delle coperture. La somma stanziata dai patti territoriali è di 800mila euro.
«SST sarà sempre più la società dei mercati, ittico e ortofrutticolo», conclude Tolomei. «Il
mercato ittico è un asset in attivo, rispetto ad altre risorse: i suoi introiti possono essere
investiti nel mercato. Controlli e ristrutturazioni, assieme a nuove regole e investimenti sul
personale, sono condizioni per aumentare il fatturato, andando verso una proprietà
immobiliare del mercato in capo a SST mentre oggi è del Comune».
Dal canto suo l'assessore Dughiero nota la controtendenza tra i risultati del mercato di
Chioggia e altri in Italia, segnatamente San Benedetto del Tronto e Mazara del Vallo. Il
confronto «non è praticabile manco coi mercati più piccoli, che spesso si riversano su
quello di Venezia: il nostro mercato al minuto supera quello all'ingrosso di Caorle». Ma
risuona comunque la flessione del numero di aziende che si riforniscono al mercato di
Chioggia, con 180 acquirenti accreditati nel 2014. «Forse sono andati in mercati meno seri
e “regolari”», lascia intendere il giornalista Perini. «La nostra serietà è un valore
aggiunto», sorride Tolomei.
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5 commenti:
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o forse quelli che mancano se ne vanno prima dell'inizio mercato??
RispondiEliminapultroppo in attesa del nuovo mercato ittico che potrebbe oltre che risolvere un problema di logistica e conservazione prevedere una prima lavorazione del prodotto, l'attuale mercato sta morendo. fra 10 anni quando la flotta peschereccia sarà ridotto all'osso ed il volume del mercato dimezzato non sussisterà più il problema del mercato ittico.
RispondiEliminaCASSON ASSENTE???
NON SOLO CASSON ASSENTE !! prima di cambiare mercato
RispondiEliminabisogna cambiare le teste,inutile cambiare teatro se l'orchestra rimane la stessa.poi l'incremento del pescato non e' che sia dovuto al pesce azzurro?
o sia dovuto che nell'arco del 2015 ci sono sempre stati controlli almeno fino a giugno?? a volte e' facile fermarsi alle apparenze,bisognerebbe andare oltre,buongiorno a tutti.
Fatturato e pescato in aumento - “Tutto va ben madama la marchesa”.
RispondiEliminaMa dai, per una corretta analisi si deve distinguere il fatturato dal peso (quanto quintali di pesce vengono commercializzati, sia nostrano che estero).
Si possono commercializzare maggiori quintali rispetto agli anni precedenti, ma fatturare di meno e viceversa. Tanti grafici servono solo a mandare fumo negli occhi.
Relativamente allo spostamento del mercato ittico nell’isola dell’Aleghero, sono solo delle allucinazioni di un sindaco ridotto alla frutta. (boscolo)
Qualcuno fa il gioco delle tre carte. La crisi c'e e non va nascosta taroccando i numeri
RispondiElimina