giovedì 11 febbraio 2016

TESSAROLLO: NON GIUDICO NESSUNO MA INVITO I GIUDICI A....

A pronunciare questo pensiero è il vescovo di Chioggia, mons. Adriano Tessarollo, che difende il tabaccaio di Correzzola condannato per “eccesso di difesa” per aver ucciso il ladro che stava cercando di rubare nella sua proprietà. Ed ora dovrà versare 1000 euro al mese per circa trent’anni alla famiglia del ladro ucciso quale risarcimento. In questa intervista esclusiva di Chioggiaazzurra abbiamo raccolto le parole del nostro vescovo che la stampa nazionale non si è risparmiata nel definirlo “sceriffo” e “giustiziere”. Ne esce fuori un quadro ben diverso. “Se esiste una legge che tutela il ladro, deve esserci pure una legge che tuteli chi subisce la rapina” – ci dice Tessarollo – “parlo da cittadino che paga le tasse come tutti e che ha il diritto di esprimere una sua opinione”. “E poi – continua il vescovo – non possiamo più pensare ad una chiesa relegata dentro le proprie mura ed imbavagliata. La chiesa non può e non deve tacere. La tolleranza ha dei limiti”. Franco Birolo il tabaccaio condannato per aver difeso la sua famiglia dai ladri

10 commenti:

  1. Desidero premettere che sul fatto specifico, pur rispettandola, giudico esagerata e fuori luogo la sentenza contro il sig. Birolo che non ha fatto altro che difendere se stesso e la sua famiglia. Una sentenza che, anche se avesse delle motivazioni giuridiche, è lontanissima dal modo di pensare della gente o meglio del comune sentire del popolo che la legge dovrebbe rappresentare. Ciò che non capisco è l'intervento del vescovo Tessarollo, fin troppo facile per me richiamare gli evangelici "date a Cesare quel che è di Cesare e date a Dio quello che è di Dio" e "ama il tuo nemico". Evidentemente, per semplificare, il vescovo si ferma al biblico "occhio per occhio, dente per dente", dimenticando la rivoluzione che Cristo ha portato nella storia dell'umanità ed il significato stesso del Cristianesimo che, impone misericordia e comprensione per tutti. Non credo che questo sia solo uno spot di papa Francesco avulso dalla realtà, ma che sia un impegno per tutti i cattolici e un preciso dovere per gli uomini di Chiesa.
    Devo confessare che questo mio richiamo ai vangeli per certi aspetti, dato il mio pseudonimo, mi sconcerta. Non sarà che io, laico, interpreto meglio dei cattolici, i principi dei vangeli? Ai lettori la risposta.
    CHE GUEVARDA

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  2. Bravo Vescovo Tessarollo. Tantissimi sono dalla sua parte e la pensano come lei.
    Chissà che il parlamento italiano, invece di discutere all’infinito sull’adozione del figlio del compagno gay, cambi finalmente questa famigerata legge della legittima difesa e della violazione della proprietà privata perché interessa tutti i cittadini italiani (gay compresi). (boscolo)

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  3. Che cosa direbbe il nostro Vescovo, se un qualsiasi magistrato, sostenendo di essere un cattolico praticante, sostenesse che alcune sue scelte in diocesi, ad esempio il passaggio di un parroco da una parrocchia ad un'altra, sono sbagliate? Secondo me avrebbe ragione di parlare di indebita ingerenza, quindi....

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  4. Per anonimo delle 22.52 del 11/02/16!
    Secondo il mio parere il nostro vescovo ha perfettamente ragione nel dare il suo parere a riguardo la sentenza,parla da libero cittadino,iscritto all'anagrafe come tale!non sarebbe la stessa cosa se il giudice se si intrometesse o giudicasse la chiesa, non lo farebbe con lo stesso ruolo,perche' il giudice non e' un prete ma il vescovo e' un libero cittadino italiano!!scusate il mio pessimo italiano! buon pranzo a tutti

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    1. Lei ha in parte ragione. In una democrazia le opinioni di qualsiasi cittadino, anche del Vescovo sono libere e rispettabili dal punto di vista dello Stato. E' la Chiesa che però sostiene che un uomo di Dio deve occuparsi di morale e non di politica. Tutti ricordiamo la straordinaria risposta di Cristo "date a Cesare quel che è di Cesare e date a Dio quello che è di Dio" che sembra valga per Cristo ma non per il nostro Vescovo.
      Nella sostanza il Vescovo ha ragione nel merito ma non nel metodo.
      Chiunque , secondo me a ragione, può sostenere che la sentenza del giudice è sconcertante, ma allo stesso modo è sconcertante che un uomo di Dio intervenga su questo.
      Resta comunque, al di là dei fatti formali, la mia solidarietà al sig. Birolo che ha fatto quello che ciascun essere umano avrebbe fatto: difendere se stesso e la sua famiglia!

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  5. Il giudice non e' un prete ed un prete non e' un giudice. Ognuno stia al suo posto e non si permetta di infamare il lavoro altrui.

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  6. signori miei prima di essere preti sono uomini e rimaranno uomini e quindi liberi cittadini anche dopo essere stati ordinati preti! quindi qualsiasi prete con qualsiasi incarico puo' criticare e prendere delle posizioni! proprio per il fatto del detto date a cesare cio' che e' di cesare........

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  7. Ma se accettiamo che i preti prima di essere preti siono uomini perchè allora non si sposano, non hanno una famiglia come tutti gli altri uomini? Evidentemente la Chiesa stessa, non lo Stato, impone determinati comportamenti che, possiamo essere d'accordo, sono discutibili. Ciò non toglie che il sig. Birolo abbia ragione e la sentenza che lui ha subito sembra ingiusta.

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  8. Molti commenti sembrano considerare gli aspetti della fede, della politica, della vita familiare, come tante isolette completamente separate ed impermeabili l'un l'altra.
    A mio avviso questo non e' vero
    La politica che dovrebbe occuparsi del buon vivere sociale e' strettamente interconnessa con la fede religiosa di molti singoli individui/famiglie, componenti i gruppi sociali di cui sopra
    C'e' poco da dire "no sta' parlar de politica perche' ti te si religioso" se fosse cosi' allora solo le persone non credenti avrebbero il diritto di esprimere le proprie opinioni?
    Mi sembra una stupidata colossale, fuori da ogni logica di buon senso
    A mio parere il vescono Tessarollo ha fatto bene ad intervenire esponendo le sue idee, che non mi sembra abbiano avuto come obiettivo la volonta' di modificare l'operato del giudicante
    Piu' che censurare un pensiero autorevole, sarebbe interessante conoscere anche altri pareri relativamente all'operato del giudice in questione
    Perche' se fosse evidente che, una percentuale rilevante di popolazione italiana, sia disposta in modo critico verso la decisione del giudice, eh allora vuol dire che c'e' qualcosa che non quadra, o la normativa, o il giudice, o la popolazione italiana
    Personalmente considero grandemente sproporzionato (a favore della vittima/famiglia) il provvedimento imposto dal giudice, ed auguro al titolare del negozio, vittima dell'aggressione, di riuscire a trovare il modo per modificare la sentenza emessa
    RobertoA

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    1. In risposta a RobertoA (13 febbraio 2016 17:17)
      Nessuno ha il diritto di tacciare nessun altro perché religioso! Ognuno ha il diritto di esprimere democraticamente il proprio pensiero. E' la Chiesa che indica ai suoi religiosi di non mescolare religione con politica; se così non fosse nel citato passo del vangelo Cristo non avrebbe detto "date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio", ma avrebbe magari risposto "io pago le decime e quindi non trovo giusto che si paghino le tasse ai Romani". La questione non è come lei dice una "stupidata colossale" e sicuramente non può essere liquidata in qualche battuta in un blog.

      Lei stesso giudica autorevole l'opinione del Vescovo, attribuendole quindi un peso politico che un'autorità religiosa non dovrebbe avere in uno stato laico. Proprio per questo sarebbe perlomeno prudente che uomini di Chiesa si astenessero da simili commenti anche per evitare facili strumentalizzazioni. Nessuno comunque vieta loro di farlo.

      Sono,invece, completamente d'accordo con lei sul giudizio negativo e sproporzionato della sentenza.

      CHE GUEVARDA

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