La candidatura di Chioggia a capitale italiana della cultura per il 2024 guarda verso il Delta. La naturale propensione della laguna sud a essere virtualmente anche l'inizio della terra dei fiumi, là dove sfociano Brenta e Adige, a pochi chilometri dalla prima delle bocche del Po, è stata ribadita ieri pomeriggio durante un incontro virtuale tra alcuni promotori della candidatura (Pino Penzo, Alessia Boscolo Nata e Matteo Doria) e l'assessore regionale alla Cultura, Cristiano Corazzari; al meeting ha partecipato anche la dirigente regionale del settore, Fausta Bressani.
L’assessore Corazzari ha espresso apprezzamento rispetto all’iniziativa, facendo presente che non mancherà il supporto ed il sostegno della Regione Veneto, anche se pure Vicenza si è candidata al medesimo scopo. L’assessore ha accolto favorevolmente l’ipotesi che Chioggia apra un confronto anche con i comuni del Delta, vista la sua origine polesana. Assieme a Corazzari è intervenuta anche la dirigente Bressani, evidenziando che quello che più conta è la qualità del progetto culturale da presentare al Ministero: l’esperienza di Pieve di Soligo e di Verona insegna.
Entrambi hanno ritenuto ottima la carta di coinvolgere i giovani e la scuola, il carattere della sostenibilità, e il fatto che il progetto guardi verso il futuro. Sarà necessario tuttavia scegliere la figura professionale che sappia scrivere il progetto e che oltre ai buoni propositi riesca a canalizzare tutte le iniziative in un'offerta creativa ed innovativa. Penzo, Boscolo e Doria hanno chiesto alla Regione un appoggio per l'impresa non facile, ricavandone suggerimenti mirati al ruolo di forte San Felice e dell'orologio da torre più antico del mondo.
L’incontro, anche se interlocutorio, è stato valutato «più che positivo», con l’impegno reciproco di ritrovarsi a Chioggia nel prossimo giugno. Nelle prossime settimane sarà necessario l’impegno del sindaco Alessandro Ferro per chiedere l’appoggio dei Comuni del Delta e della Città Metropolitana, in un rapporto sinergico con le Università di Padova e Venezia, e i Conservatòri limitrofi. Intanto la III commissione Cultura del Comune ha licenziato l'atto di indirizzo che sarà sottoposto all'attenzione della prossima seduta del consiglio comunale, il quale sarà chiamato a sposare l'iniziativa, sperabilmente con voto unanime.
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