sabato 24 aprile 2021

PONTE SUL BRENTA, I COMITATI DI FRAZIONE CONTRARI AL MERO SUGGERIMENTO: «I CAMION PESANTI DEVONO ANDARE IN AUTOSTRADA»

Nei giorni scorsi, in video conferenza, si sono riuniti i sindaci di Chioggia, Adria e Cavarzere, davanti al prefetto di Venezia Zappalorto, cercando soluzioni con i tecnici di ANAS per arginare i problemi derivanti dall'ormai insostenibile traffico lungo la strada Romea, all'altezza del cantiere per i lavori di manutenzione al ponte sul Brenta. Venuti a conoscenza degli accordi intrapresi tra le parti, i presidenti dei comitati delle frazioni del comune di Chioggia hanno espresso il proprio dissenso a proposito di quanto deciso al termine della discussione.
Infatti dalla riunione non sono emerse particolari rassicurazioni quanto alla sicurezza e alla stabilità statica del ponte: non solo a riguardo della campata attualmente interessata dall'opera di manutenzione straordinaria, ma nemmeno delle altre due. Secondo i presidenti dei comitati di Ca' Lino, Cavanella d'Adige, Sant'Anna, Ca' Bianca e Valli, ANAS deve chiarire la situazione di pericolosità del ponte, oltre a rassicurare la popolazione e gli utenti della Romea in merito alla sua effettiva situazione attuale, soprattutto riguardo la sicurezza.
I presidenti dei comitati, facendosi portavoce dei residenti delle frazioni, chiedono risposte a domande lecite che echeggiano non solo tra gli abitanti delle zone interessate: la prima riguarda i tempi di realizzazione dei lavori, il termine dei quali è stato indicato da ANAS il 5 luglio prossimo. Data che si spera venga rispettata, soprattutto per limitare i disagi che l'inizio della stagione turistica andrà forzatamente a comportare.
La seconda richiesta riguarda la percorribilità della carreggiata nel caso in cui si trovino a dovervi transitare mezzi di soccorso e di pubblica sicurezza, nell'eventualità di probabili emergenze, al fine di evitare ritardi negli interventi che potrebbero avere conseguenze tragiche. I presidenti dei comitati richiedono sia indispensabile il divieto di transito ai mezzi con massa limite superiore alle 3.5 tonnellate, con le dovute deroghe per il trasporto locale, obbligando quindi, e non semplicemente suggerendo -in netta opposizione a quanto è stato convenuto durante l'incontro tra gli enti locali- gli autotrasportatori a convogliare verso i percorsi autostradali.

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