lunedì 27 giugno 2022
CRISI IDRICA: UNO SBARRAMENTO PER FERMARE IL CUNEO SALINO DEL PO
La crisi idrica sta diventando sempre più drammatica ogni giorno che passa, non piove, c’è un notevole dispersione di acqua e in aggiunta c’è il problema enorme della risalita del mare, il cosiddetto cuneo salino, che entra per 30/40 km nell’entroterra del Po e dell’Adige compromettendo non solo i raccolti ma l’intero equilibrio ambientale.
Quando muoiono gli alberi e le piante in genere, sparisce anche la fauna e quando il sale entra nel terreno ci rimane.
Del problema del cuneo salino se ne parla da anni per quanto riguarda il Brenta a causa degli interessi privati di un gruppo di imprenditori nautici si è praticamente bloccata la realizzazione del ponte/ sbarramento che oltre a contrastare la desertificazione del territorio sarebbe anche una soluzione di enorme importanza per la viabilità.
Abbiamo intervistato il presidente del consorzio di bonifica Adriano Tugnolo che assieme all’ingegner Rodolfo Laurenti hanno spiegato, oltre al dramma della situazione attuale, che cosa si è progettato per salvaguardare il Po dall’intrusione del mare, un progetto, come quello per il fiume Brenta che rappresenta praticamente l’unica speranza per l’ambiente, il territorio, l’agricoltura e tutto quel che segue.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento
Per inserire i commenti (purtroppo) è necessario inserire un proprio account Google -anche attraverso uno pseudonimo- con il quale commentare gli articoli, in quanto arrivano centinaia di commenti spazzatura con proposte oscene e non riusciamo più a gestire. Non è nostra intenzione schedare o rintracciare in qualche modo chi commenta anonimamente; anzi lasciamo in tal senso la massima libertà al lettore di non declinare le proprie generalità, restando però nell'ambito del buon gusto e della corretta educazione nel commentare senza offendere alcuno. Siamo certi di essere compresi in questa esigenza, e per questo Chioggia Azzurra ringrazia.