CHIOGGIA, 27 Febbraio 2023
Come ormai è solito, vento di bora e, nell’area del mercato ittico le cassette di polistirolo finiscono puntualmente in acqua, e si fermano proprio sul tratto sotto il banner che, riportando l'anniversario del mercato, ricorda “i Guardiani del Mare”. E se guardiamo dall'altro lato del banner che si stiano facendo importanti progressi in tal senso non c’è dubbio.
Le reti dismesse finiscono nel punto di raccolta insieme ad altri rifiuti definiti speciali; l’anno scorso la buona volontà di una parte dei pescatori ha permesso di raccogliere 1000 quintali di reti dismesse che, fino a qualche anno fa avrebbero rischiato di finire in acqua.
La consapevolezza sulla necessità di mantenere un mare pulito, privo di inquinanti, privo di plastiche, sta prendendo sempre più piede.
Le plastiche soffocano il mare, le microplastiche rischiano di finire nella catena alimentare. Eppure per le cassette di polistirolo non sembrano esserci alternative, non alle condizioni che sembrano essere necessarie per mettere d’accordo tutti gli attori coinvolti.
Sono già state proposte alla marineria di Chioggia alternative al packaging in polistirolo ma, al momento, la proposta non sembra sia stata soddisfacente per tutte le parti coinvolte. Certamente gli stakeholders non si stanno arrendendo e stanno cercando soluzioni alternative.
Il sistema che era stato proposto potrebbe anche rientrare nei fondi Feampa, ma probabilmente il fattore economico non è stato l’unico ostacolo per far proseguire la trattativa verso un buon fine.
Servono spazi e un’organizzazione logistica che deve mettere in gioco una forza di pescatori e una rete di commercianti, locali, nazionali e internazionali non da poco. In altre marinerie non solo italiane il sistema proposto è stato adottato, ma forse in questi casi i numeri che gravitano attorno al settore sono inferiori.
In attesa che si prenda una decisione che accordi tutte le parti basterebbe trovare una soluzione tampone che impedisca alle cassette di svolazzare libere e ritrovarsi poi o sulla sacca che si forma sul lato sud del Lusenzo o tra i massi della diga.
Che soluzione? verrebbe da dire. Qualcuno ha detto: Si sono eliminati i CFC e il buco nell’ozono si è ridotto, ci vuole tanto a eliminare questa fonte di inquinamento?
Il primo divieto per i CFC è stato messo in atto in USA nel 1978, da allora i CFC sono stati messi al bando gradatamente e sono spariti completamente dal commercio nel 2016. Speriamo che per le cassette di polistirolo i tempi siano più celeri.
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