Albergatori e gestori dei campeggi di Sottomarina uniti sul fronte dell'imposta di soggiorno. Tanto da convocare una conferenza stampa stamane per dare risposte alle esigenze degli associati, nella sede IAT in Lungomare («dove pioveva l'acqua sopra, ora l'ufficio è decoroso». Le due strutture hanno già avuto contatti con l'amministrazione entro l'OGD -oggi stesso c'è stata una riunione sui programmi turistici- e ha intenzione di presentare una modifica al regolamento comunale in materia.
Luciano Serafini, presidente di CISA Camping, sostiene che «urge uscire dalla logica del “quanto” (la delibera di 900mila euro è stata un fatto compiuto). Per questo ettiamo a disposizione dell'amministrazione un progetto di applicazione dell'imposta che non impatti sulla clientela, gestendola in maniera adeguata attraverso il cambio del regolamento. Abbiamo tradotto gli introiti del 2017 in numero di presenze: un milione sono le persone che hanno pagato la tassa di soggiorno. Questo significa che c'è ancora una grossa fascia che non rispetta le regole, e serve diverso atteggiamento verso chi è borderline e ancora non paga. Le categorie hanno l'obbligo di dare il proprio contributo all'immagine della città, agli eventi». Fuor di questione, Serafini osserva che «dovremmo avere minimo dieci mesi di frequentazione turistica, al di là del balneare. Dobbiamo programmare il 2018 nei dettagli, non possiamo aspettare: servono certezze». Di qui la richiesta di un incontro urgente con l'amministrazione: «La tassa di soggiorno deve essere indirizzata a favore del turismo».
Dal canto suo Giuliano Boscolo, presidente dell'Associazione Albergatori di Sottomarina, delinea gli estremi della modifica regolamentare: “La legge regionale 11/2013 regola ogni attività ricettiva nel territorio. Ma successive modifiche sono intervenute negli ultimi due anni, ampliando le fasce ai marina resort, alle case sull'acqua, all'albergo diffuso, eccetera. Questo porta a dover adeguare anche il regolamento comunale: quanti sono gli attori che fanno parte della ricettività del territorio? La tassa non va caricata solo ai soliti noti, urge equa spartizione fra tutti. Abbiamo preparato perciò uno schema operativo comunale, fondato sugli studi liguri ed emiliani, che chiede sia istituito un albo di tutte le strutture ricettive, un censimento di chi-fa-cosa in città. Per ottenere un aumento minore, ma spalmato su tutto il territorio. Pagare tutti, cioè, per riuscire a pagare meno».
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