La decisione di fermare il finanziamento di 538 milioni di euro al Consorzio Venezia Nuova, che avrebbe consentito la ripresa dei lavori, secondo il consigliere Dolfin, costituisce per la città di Chioggia una vera doccia fredda. Non solo in quanto si stoppano i lavori che si attendono direttamente per completare il Mo.S.E. ma anche per tutto l’insieme delle opere di compensazione tra cui le conche di navigazione.
E ciò in barba alle rassicurazioni fatte dai rappresentanti del MISE al sindaco Armelao dopo l’incontro dello scorso dicembre.
Tutto ora rimarrà fermo, senza che venga tenuta in alcuna considerazione la sicurezza altrui.
Come afferma Dolfin, si cerca di salvaguardare l’ambiente, la laguna, il patrimonio storico-culturale dai danni che può provocare l'acqua alta ma tutto ciò non può compromettere gli accessi o le uscite dal porto. Per le marinerie non è ammissibile rimanere in balia delle chiusure, nell’impossibilità di rientrare nel porto nei tempi previsti. Qui ne va della sicurezza di chi va per mare.
Le conche di navigazione dovevano essere realizzate prima che il Mo.S.E. fosse completato. Un’opera unica unica al mondo, quale è il Mo.S.E, privo dell’elemento necessario in tutti gli accessi. Non sono state portate a termine in nessuna delle tre bocche di porto. Per la tutela della categoria dei pescatori il sindaco Armelao che chiesto al MIPAAF di poter conteggiare le ore effettive di lavoro o ottenere rimborsi delle perdite dovute al Mo.S.E.
La categoria ha deciso di tutelarsi nominando un proprio rappresentante legale che difenda i diritti della categoria. Chi sbaglia paga ma non è giusto che finisca col pagare chi non ha diretta responsabilità e che a sua volta è vittima del sistema.
Molti sono i cantieri fermi in città dovuti all’interruzione dei lavori del Mo.S.E. continua Dolfin.nei quali è impegnato il Consorzio Venezia Nuova attualmente fermi, dallo sbarramento per il cuneo salino, la riqualificazione dei Ponti Pedonali in canal Vena.
Una vicenda legittima, conclude Dolfin, ma che non fa vedere chiarezza sul complesso e getta ombre sulla conclusione dei lavori stessi.
Cosa ancor più grave adesso, momento in cui la città è al centro dell’attenzione nella stampa internazionale.
A riguardo il consigliere Dolfin, Capo dipartimento Pesca, ha presentato una mozione chiedendo alla Giunta Regionale un impegno nei confronti del Governo per garantire il completamento di tutte le opere di compensazione del sistema Mo.S.E. sottolineando gli altri interventi che ne stanno facendo le spese. Si tratta delle opere di mitigazione, di salvaguardia, di bonifica o di compensazione. Ricorda, Dolfin, che anche le opere per la tutela della Basilica di San Marco fanno parte di questa serie di interventi e sono, anch’essi, bloccati.
L’azione di controllo degli organi giudiziari è necessaria nell’ottica della trasparenza e nella tutela dei soldi pubblici ma, conclude il consigliere, non è ammissibile che opere faraoniche, uniche al mondo, siano bloccate per anni. Ora la situazione vede i cantieri ancora fermi e i tempi per la conclusione dei lavori si allungano. Una incapacità di gestione di cui nessuno si vuol prendere la responsabilità. Ora la politica tutta deve fare la propria parte per tutelare l’immenso patrimonio storico culturale e ambientale che caratterizza Venezia e la sua laguna.
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