La prima commissione che si è tenuta ieri, presenziata ha riguardato le mense e il centro cottura, commissione richiesta dopo il comunicato dei Carabinieri che ha evidenziato irregolarità nel centro cottura, costate molta preoccupazione tra i genitori e una sanzione alla struttura anche se ad oggi alcuna sanzione è stata notificata alla ditta.
Si è parlato di scarsa igiene e di mancanza di documenti, ma resta il fatto che il centro cottura attuale si rivela di misure insufficienti e quindi di insufficienti spazi organizzativi per preparare la mole di pasti necessaria per il fabbisogno degli istituti scolastici che erogano il servizio mensa.
Si rende quindi sempre più necessario e urgente realizzare il nuovo centro cottura per il quale a breve partirà la progettazione.
I genitori ravvisano molte difficoltà, a partire dall’insufficienza delle porzioni, alla povertà dei pasti forniti, alla mancanza di attenzione per chi necessita di una dieta particolare e finisce inevitabilmente per sentirsi discriminato. I genitori accusano che i piatti sono mezzi vuoti e che qualche bambino non ha da mangiare, ma l’azienda si giustifica affermando che già prepara un 5% di pasti in più rispetto al richiesto ma che ci sono molti bambini che non sono registrati al servizio e che mangiano comunque, senza avere pagato il pasto.
Se si tratta di necessità o di difficoltà economiche per la famiglia, i genitori dovrebbero chiedere aiuto ai servizi di competenza. Le difficoltà maggiori si riscontrano con i piatti già porzionati, con gli altri ci si limita a ridurre le porzioni, logicamente favorendo alcuni, che magari non pagano il servizio, a discapito di altri che il servizio lo pagano. Ma di fronte ai bambini si dovrebbe andare oltre.
La struttura è imponente ma la salute dei bambini viene per prima e i genitori si chiedono come mai alcuni piatti, che ai bambini piacciono, come ad esempio le lasagne, non vadano più preparati. Ciò dipende dagli spazi angusti che costringerebbero, per alcuni preparati, il personale a lavorare gomito a gomito, cosa che ora non è possibile attuare vista l'epoca Covid.
Tra i consiglieri c’è chi ha affermato che il Covid viene indebitamente usato come alibi, ma quest’affermazione, esternata dal consigliere Maria Rosa Boscolo Chio, ha trovato l’opposizione di vari colleghi, che riconoscono nel dover continuare ad usare presidi medici quali la mascherina proprio il fatto che il Covid non è ancora un alibi, ma purtroppo continua a essere una realtà.
Tra i genitori c’è chi chiede che il servizio venga tolto alla ditta attuale e che venga quindi risolto il contratto. Ma per il momento si pensa di effettuare controlli più dettagliati in qualsiasi fase, dal prodotto crudo alle preparazioni, alla scelta del menù.
È la seconda volta che alla ditta vengono contestate le pratiche e i protocolli, si tratta di errori o leggerezze ma c’è di mezzo la salvaguardia della salute dei bambini e ciò non deve più accadere.
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