lunedì 1 febbraio 2021

CAPITANERIA DI PORTO DI CHIOGGIA, IL BILANCIO DEL 2020: TRECENTO VIOLAZIONI SANZIONATE ALLA FILIERA DELLA PESCA E DEL COMMERCIO ITTICO

Nonostante l'emergenza sanitaria, la Capitaneria di Porto di Chioggia ha mantenuto inalterati nel 2020 i servizi pubblici resi all’utenza, grazie ad una repentina e costante riorganizzazione dei propri uffici, delle presenze del personale e delle modalità di interfaccia con il pubblico e le altre amministrazioni. Lo ha reso noto il comandante, capitano di fregata Michele Messina, attraverso una nota diffusa in mattinata che riporta il bilancio annuale della locale Guardia Costiera, contrassegnato per la prima volta dal sostegno all'innalzamento del MOSE.
Nel Porto di Chioggia, la Capitaneria ha effettuato 20 ispezioni rivolte a navi battenti bandiera estera e 130 nei confronti di natanti italiani, garantendo gli standard per l’approdo a tutela dell’ecosistema marino, costiero e lagunare, oltre che delle infrastrutture portuali. Per quanto riguarda il supporto alle attività di pesca, la Guardia Costiera ha collaborato al conseguimento di 71 titoli professionali, al conteggio di 117 estratti matricola per il riconoscimento pensionistico del lavoro svolto in mare secondo i periodi d'imbarco, allo svolgimento di 341 pratiche di fermo pesca (delle quali 252 straordinarie e relative all'emergenza in atto).
Sono stati trecento i controlli alla filiera della pesca, a tutela del consumatore e delle specie ittiche, con equilibrio tra quelli eseguiti in mare, le ispezioni al commercio e ai vettori di trasporto su strada. Trecento sono state anche le violazioni riscontrate e sanzionate, che nel'89% dei casi ha portato al pagamento diretto della contravvenzione. La componente operativa in mare, infine, ha portato a termine favorevolmente 28 soccorsi in mare, con più di duecento missioni in appena 60 giorni durante l’operazione stagionale “Mare sicuro”, per un totale di quattromila controlli a tutela della vita umana in mare.

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