Chioggia capitale italiana della Cultura per il 2024, si fa sul serio. Esce infatti allo scoperto il primo nucleo del comitato promotore della candidatura (anticipata lo scorso 3 febbraio da Chioggia Azzurra) che -in forza di un progetto dai caratteri culturali, artistici, gastronomici, storici, ambientali, religiosi oltre che economici e ricettivi- ambisce a coinvolgere tutta la città, in primis le forze politiche impegnate nel prossimo dibattito elettorale, verso un orizzonte sentito come non impossibile e foriero di un milione di euro.
Artefice primo del documento è Pino Penzo, già presidente del consiglio comunale: accanto a lui figurano Raffaella Perini e due figure recentemente acquisite al novero della rivista Chioggia di studi e ricerche, ovvero Alessia Boscolo Nata e Matteo Doria. Ma il documento, scritto a otto mani, prevede successive integrazioni e aperture: «Al fine di motivare i cittadini a mettersi in gioco - spiega Pino Penzo - l'ipotesi di candidatura verrà inviata al sindaco Alessandro Ferro, ai tre consiglieri regionali chioggiotti e ai rappresentanti delle associazioni di categoria».
Chioggia 2024 - si legge nel testo che accompagna l'avvio dell'impresa - «è anche una grande opportunità per elevare la città, e farla uscire da luoghi comuni che l’hanno etichettata come borgo retrogrado e pervaso da una condotta civile non all’altezza di questo ruolo prestigioso». Essa verte sopra una dozzina di "primati" ad ampio raggio, che ne rivendicano l'unicità, consapevole del ruolo delle giovani generazioni nel sentirsi protagoniste creative fin dall'esordio.
«La capitale della Cultura - prosegue Penzo - è un percorso che parte da un volere politico, nel significato più nobile che questa parola porta con sé. Per partecipare al bando non è sufficiente esibire le risorse storiche, artistiche e ambientali che la città offre: è indispensabile
adottare anche un programma innovativo, che eviti frammentazioni e dispersioni. Poi, senza ombra di dubbio, sarà anche un progetto turistico, rivolto a fare conoscere la città all’esterno. Il progetto inoltre dovrebbe essere in armonia con il concetto di sostenibilità, secondo i principi dell’Agenda 2030: potrebbe essere un trampolino di lancio che porta la città a vedersi proiettata nel futuro».
Il primo elemento riconoscibile della nuova iniziativa è dato dalle antiche Muse: dieci di esse sono state "chiamate all'appello" per ispirare altrettanti aspetti della vita locale, forme d'arte nel senso più lato, che presiedono ciascuna a un carattere: così "Clio Clodiae" parla per la storia, "Urania in Clodia" riguarda l'astronomia e la geometria, "Clodia Melpomene" per la tragedia teatrale e "Clodia Talia" per la commedia, "Clodia Tersicore" significa la danza, "Clodia Erato" il canto, "Clodia Calliope" la poesia, "Clodia Euterpe" la musica, "Polinnia in Clodia" gli inni religiosi e "Clodia Lux" il cinema. Ognuna recando doviziosi esempi pratici. Il dado è tratto, la barca è varata: in bocca al lupo anche da Chioggia Azzurra!
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