La pioggia di questi ultimi giorni non può essere sufficiente per riempire gli invasi e rendere nuovamente l’acqua dei fiumi utilizzabile per l’irrigazione dei campi e per abbeverare il bestiame e gli altri animali allevati nelle fattorie, e si rende sempre più indispensabile che vengano portati a termine gli sbarramenti per arginare l’avanzata del cuneo salino. Se quello sull’Adige sembra essere a buon punto per quello sul Brenta sembra che si tratti di una Via Crucis, giunta a un’ennesima tappa. Infatti la struttura la cui realizzazione si pensava potesse cominciare a febbraio, vede una nuova posticipazione e questo non a causa di fattori interni ma dell’aumento della materie prime che fanno si che le ditte appaltatrici non possano rispettare l’impegno preso con le gare d’appalto, essendo il materiale da costruzione schizzato verso l’altro nelle quotazioni, sia per la minor disponibilità causata dalla interruzione dovuta al covid prima che all’aumento dell’energia necessaria per estrarle e lavorarle poi.
Il prezzo di queste strutture, come di altre che dovranno essere realizzate, subirà quindi un notevole aumento che andrà ad incidere sulle casse degli Enti aventi competenza.
Si rende quindi più che mai necessario intercettare i fondi e i finanziamenti in ambito nazionale, regionale e soprattutto europeo per portare a inizio e completamento strutture adeguate alle esigenze attuali.
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