lunedì 1 giugno 2020

DEPOSITO DI GPL, COSTA BIOENERGIE NON È SORPRESA DAL DINIEGO DELLA CONCESSIONE PER LA BANCHINA: «MA DOPO SEI MESI SIAMO AL PUNTO DI PRIMA»

Costa Bioenergie, l'impresa di Fidenza che ha costruito il deposito di gpl in Val da Rio, reagisce al diniego della concessione della banchina A da parte dell'Autorità Portuale di Sistema. «I pareri rilasciati dal Ministero per lo Sviluppo e dall'Autorità Portuale, riguardo la richiesta di proroga per l'ultimazione dei lavori in banchina e il conseguente esercizio provvisorio dell'impianto, erano ampiamente attesi» dalla società, che si esprime attraverso una nota.
«Essi - continua il comunicato - sono infatti la conferma di quanto Costa Bioenergie aveva già sottolineato a novembre 2019, ovvero che l’unico elemento ostativo risiederebbe nell’ipotetica mancanza di talune condizioni del collaudo della banchina (oggi di competenza dell’Autorità di Sistema Portuale), nonché nel fatto che la medesima banchina sarebbe ancora oggetto di sequestro da parte dell'autorità giudiziaria. Da qui il diniego della concessione, e quindi l’impossibilità di completare i lavori rimanenti in quell’area, cioè la posa del braccio di carico».

Entrambi i documenti, tuttavia, non negano le istanze in maniera definitiva: il parere del Ministero afferma che al momento, “stante l’attuale situazione caratterizzata dal sequestro di parte della banchina”, la proroga dei lavori non può essere rilasciata “non essendo oggettivamente possibile stabilire alcun nuovo termine temporale di completamento dell’opera che abbia un logico fondamento iniziale da cui partire, non potendo comunque la società dare corso al completamento dell’impianto per tali cause ostative”.
L'Autorità Portuale invece riconosce a Costa Bioenergie la possibilità di avanzare una nuova istanza di concessione, una volta mutata la situazione esistente. Come già dichiarato anche il 13 novembre scorso, le questioni inerenti il sequestro della banchina e le condizioni del suo collaudo non sono ascrivibili all’operato di Costa Bioenergie e al progetto del deposito costiero di gpl: si riferiscono invece a situazioni pregresse che debbono essere affrontate.
«Dal parere dei Ministeri e della stessa Autorità Portuale - conclude l'azienda di Fidenza - non emerge alcun problema legato alla sicurezza del deposito. L’unica constatazione è che, dopo sei mesi, siamo ancora allo stesso punto senza che niente sia stato fatto da parte delle autorità competenti. La società comunque, senza polemiche, continuerà a seguire la strada del diritto: non è escluso il ricorso al TAR avverso la decisione dell'Autorità Portuale.

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