Riapre a Chioggia il centro diurno Le muneghette e il centro diurno domiciliare. Il protocollo per la gestione del Covid ha rallentato l’apertura a Chioggia rispetto ai tempi che sono stati necessari per la riapertura del centro diurno di Sottomarina a causa anche degli spazi più angusti, ma l’emergenza Covid non è ancora cessata, ci ricorda il vicedirettore della casa di Riposo, Piergiorgio PenzoIl servizio torna per far fronte alle necessità delle famiglie a cui serve un supporto per la gestione della quotidianità dell’anziano. Sono 25 i posti a disposizione e 24 quelli per il centro diurno domiciliare.
Si tratta di una nuova opportunità dopo la chiusura per il lockdown del marzo del 2020 e riaprirà a settembre, grazie alla collaborazione con il comune di Chioggia e con la cooperativa Group FVG e con la ULSS.
A quanto anticipa il vicedirettore, si vorrà implementare il servizio anche grazie ad alcune app che dovrebbero contribuire a migliorare la qualità della vita dando ai fruitori un sostegno a distanza, utili anche per far fronte alla mancanza di personale.
L'emergenza Covid, continua, ci ha insegnato che soli non si va da nessuna parte e quindi bisogna fare squadra e collaborare insieme anche all’amministrazione comunale e all’azienda sanitaria oltre che ai soggetti del terzo settore.
Per accedere al servizio ci si deve attivare presso l’assistenza sociale, un tassello fondamentale nel processo che vedrà la famiglia e l’anziano i protagonisti del percorso da attuare.
Il sindaco Mauro Armelao, dopo aver reso noto che altre opportunità si aprendo e vagliando per la gestione della ex colonia Turati, ha voluto dare risalto alle figure degli assistenti sociali in questo contesto.
Uffici ritenuti strategici in quanto in grado di disinnescare bombe sociali quali possono essere le difficoltà che si può ritrovare a vivere una famiglia.
Il loro scopo è dare risposte alle varie emergenze a cui una famiglia si può ritrovare a dover far fronte.
Ora gli uffici stanno vivendo una situazione al limite privi come sono di organico e non in grado quindi di riuscire a dare risposte immediate alle necessità della popolazione più fragile. Gli uffici della sfera sociale si stanno reggendo sulla buona volontà del personale, ha continuato Armelao.
L’amministrazione ha scelto di rinunciare ad assumere forze nella polizia locale per assumere personale per il sociale, proprio per l’importanza strategica data a questo ufficio. Risolvere i problemi nei servizi sociali diventa disinnescare sul nascere altri problemi conseguenti anche nelle attività di polizia.
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