venerdì 8 aprile 2022

AL 5° CIRCOLO CONTINUA LA COLLABORAZIONE TRA LE SCOLARESCHE E L'ASSOCIAZIONE AMICO GIARDINIERE

Continua al 5° circolo la collaborazione tra gli insegnanti, gli alunni e l’associazione Amico Giardiniere che si occupa del verde.

Ieri l’associazione si è incontrata con le scolaresche della scuola per ripulire l’area dell’orto, sia con i bambini della primaria Caccin che con i ragazzi della secondaria di primo grado Galilei. I bambini della primaria ieri hanno sistemato anche due spaventapasseri nell’orto in modo da proteggere i semi dalla voracità degli uccelli. 

Un momento inusuale per la scuola, un momento che ha coinvolto i piccoli sia nella fase della preparazione degli spaventapasseri sia durante la loro collocazione all’interno delle vasche di coltivazione. 

Per l’associazione sempre presenti i soci Paolo Penzo e Luigi Penzo che hanno fatto una piccola lezione prima ai bambini poi ai ragazzi, sulle piante coltivate, sulla duna che si trova sul giardino e anche sull'utilizzo degli attrezzi. 

Sono piccole lezioni che potrebbero sembrare solo momenti di svago per gli alunni ma che invece insegnano molto, soprattutto in un ambito che negli ultimi anni è stato trascurato e che ora sta tornando alla ribalta nel tema dell’autonomia alimentare. 

Momenti importanti anche per l’integrazione degli alunni che arrivano dai teatri di guerra ucraini. Tanti sono gli alunni arrivati anche nelle aule della Caccin provenienti dall’Ucraina.

Davanti alla scuola campeggia una bandiera, appesa sopra l’atrio che riporta la parola  “PACE” attorniata da 389 impronte di manine, quelle degli alunni della scuola. Tra le tante anche quelle dei bambini arrivati dall’Ucraina.

Tra di loro c’è anche una bambina  che a Kiev era campionessa nazionale di danza aerea acrobatica per la sua categoria.

Ma non tutti stanno fuggendo dall’Ucraina. tra le tante donne ucraine arrivate a Chioggia da anni e integrate nel lavoro e nelle amicizie, c’è anche chi sta partendo per tornare, lasciando la sicurezza del Paese che le ha accolte a suo tempo, per tornare nella propria città, per vedere come stanno i propri cari e la propria famiglia. Per stare vicino ai nipoti partiti per la guerra e a chi sta aspettando, angosciato, il loro ritorno. 


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