martedì 29 settembre 2020

AUMENTO DEI TRIBUTI COMUNALI, GLI ALBERGATORI NON CI STANNO: «NESSUN CONFRONTO CON NOI, AVANTI COSÌ RISCHIAMO DI CHIUDERE»

Gli albergatori di Sottomarina non ci stanno. Il documento unico di programmazione approvato ieri dal consiglio comunale prevede infatti l'incremento del gettito dai tributi imposti a carico delle strutture ricettive: se nel 2019 esso ammontava a un milione e centomila euro, dimezzati nell'anno in corso per via dell'emergenza sanitaria, l'intento dell'ente è di riportare i ricavi alle cifre di due anni fa. Ma ciò che fa arrabbiare di più l'ASA, i cui vertici si sono riuniti nella sede di viale Verona davanti alle telecamere di Chioggia Azzurra, è l'aver appreso la novità dal numero del Gazzettino in edicola ieri: «Siamo senza parole - commenta il presidente Giuliano Boscolo - specie in un momento così delicato.

La stagione non è stata certo delle migliori, visto che la primavera è del tutto negativa e i conti si fanno nell'arco dell'anno. Agosto non risolve i problemi degli altri mesi». Proprio in questi giorni emergono le prime valutazioni: «La somma del volume di affari per gli alberghi - spiega il presidente Boscolo - è pari al 50% o 60% in meno rispetto a un anno fa. Siamo in perdita, abbiamo bisogno di sostegno già da prima del Covid». Tante sono le strutture che chiedono il cambio di destinazione d'uso, e alcuni hotel non hanno aperto per l'estate appena conclusa, nonostante la realtà di Sottomarina sia stata tra le prime nella spesa di personale e gestione per venire incontro alle nuove esigenze.
Conclude Giuliano Boscolo: «Non comprendiamo il motivo di questi aumenti, e chiedo all'assessore Daniele Stecco di ripensarci, se siamo ancora in tempo. Perché rischiamo davvero la chiusura». Fa eco il vicepresidente, Paolo Nale: «Un confronto con le categorie è necessario prima di agire, avremo difficoltà anche nel 2021. Dopo queste notizie la preoccupazione è anche maggiore a prima, nonostante il gettito dell'imposta di soggiorno. Non solo gli investimenti ora saranno minimi, ma ci sono forti rischi di taglio al personale».

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