lunedì 10 maggio 2021

PONTE SUL BRENTA, DISAGI PER OPERATORI E OSPITI DI ISOLAVERDE: «QUALSIASI COSA PUR DI TERMINARE PRIMA IL CANTIERE. ANCHE ANTICIPARE IL SEMAFORO»

Primi giorni di spiaggia a Isolaverde, funestati dagli esiti del caos provocato dal cantiere al ponte che attraversa il Brenta. L'arrivo dei turisti nello scorso fine settimana ha fatto il paio con le recriminazioni per i lunghi tempi di attesa al semaforo. Il viaggio per giungere alla località di vacanza è stato descritto come «insopportabile», con il rischio che altri vengano spinti a desistere e a rivolgersi altrove, senza le esasperazioni del traffico lungo la Romea. La paura è concreta, come afferma la titolare dello stabilimento Albachiara, Chiara Boscolo: «La viabilità sta scoraggiando la clientela, anche quella più affezionata che da anni ormai ha scelto Isolaverde quale meta. I clienti sono arrivati questo fine settimana perchè non sapevano cosa li stava attendendo, ma adesso, per loro stessa ammissione, se le cose non cambieranno non torneranno una prossima volta. In questo momento sono tenute in considerazione le esigenze di Sottomarina, mentre Isolaverde viene relegata in un secondo piano: ma anche qui ci sono strutture ricettive».
Dello stesso avviso Willi Tiozzo, titolare di Sabbia & Sale, location anche di molti matrimoni: «Non ho ancora aperto - spiega - ma è già chiaro quale situazione si troveranno i miei clienti. Ieri, nella prima giornata veramente estiva, il traffico è andato in tilt. Le code del ponte si sono dilungate fino a Conche, in un unico immenso serpentone. Nessuno contesta la necessità dei lavori, ma andavano di certo programmati e gestiti in modo diverso. Ci ritroviamo a ridosso della stagione con un cantiere a senso unico e la prospettiva che le cose continuino così fino a luglio. Gli operai vanno raddoppiati e si deve lavorare di notte. Qualsiasi cosa pur di accelerare. Noi abbiamo necessità di poter lavorare, ma in queste condizioni diventa davvero un’impresa arrivare alle spiagge».
Le associazioni di categoria, CISA Camping e Gebis, con forza indirizzano appelli alle autorità per trovare soluzioni e mitigare i disagi: «Questo tipo di intervento andava senz’altro differito a dopo l’estate - sostiene Gianni Boscolo Moretto - così come i cartelli per le deviazioni, in Romea, in autostrada e in tangenziale, andavano segnalati e comunicati prima dell’avvio dei cantieri. Rincorrere oggi, dopo quasi due mesi, alcune migliorie dimostra che la concertazione preventiva non ha funzionato». Per limitare leggermente il danno Luciano Serafini, presidente di CISA Camping, chiede che il semaforo per chi esce da Isolaverde venga anticipato di circa quaranta secondi, allo scopo di far defluire il traffico verso la Romea in maniera un po' più rapida: «Quando va bene occorre attendere tre semafori, quando va male anche cinque. Un'agonia per chi risiede nelle frazioni meridionali del Comune, ma anche per gli ospiti».

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