Da un paio di giorni è stata approntata una piccola impalcatura sul fronte del Palazzo Granaio in centro storico, sul lato che aggetta sul Corso.
Sono arrivati finalmente gli infissi del piano superiore e ora le maestranze li stanno scaricando per cominciare a montarli e sostituire così i nylon d’emergenza che dovevano proteggere i locali interni dall’ingresso non voluto di animali, quali colombi e gabbiani che nella zona, a causa della sottostante pescheria, prolificano abbondantemente.
Per la produzione delle finestre è stata necessaria una cura particolare, come ci racconta l’ingegner Napetti, dirigente del settore Urbanistica nel Comune di Chioggia: ognuna di esse differenzia di qualche millimetro dalle altre e per realizzarle si è dovuto procedere manualmente. Quello di oggi è un primo arrivo di vetri, telai e controtelai, i quali andranno assemblati in loco.
La posa durerà un paio di settimane dopodiché potremo vedere il Palazzo Granaio completato, almeno per quanto riguarda l’esterno.
L’interno consiste in tre grandi sale, due resteranno libere mentre la terza, quella più vicina all’ingresso, sarà suddivisa in diversi spazi destinati a servizi e uffici.
Per quanto riguarda la destinazione d’uso, la stessa non è mai stata cambiata, il Palazzo verrà quindi destinato all’ambito espositivo. Bisognerà ancora decidere se si intende dedicarla a mostre permanenti, temporanee o ad altri tipi di esposizione ma, al momento, non è stata pensato nessun altro utilizzo.
Intanto si è proceduto al completamento dell'impiantistica ma nei locali interni manca ancora la pavimentazione, la quale deve essere valutata anche dalla soprintendenza.
Dall’ultimo sopralluogo che la stessa ha fatto accompagnata dai tecnici, ci informa l’assessore ai Lavori Pubblici, Elisabetta Griso, è emersa qualche piccola novità relativa alla tipologia di pavimentazione. Si è parlato di un battuto di cocciopesto, una tecnica di realizzazione che si mette in opera a superficie continua e che, al termine della lavorazione, assume uno spessore di almeno 4 cm.
Utilizzato fin dall'epoca romana, sembra essere l’alternativa più valida tra quelle valutate fino ad ora.
Presenta maggior resistenza all’umidità ed esclude totalmente la presenza di sostanze nocive e dannose anche per le persone allergiche.
Presenta inoltre il vantaggio di avere una durata illimitata nel tempo e un aspetto sobrio, elegante e minimalista.
Come ribadisce l’assessore Griso, le qualità che la tecnica presenta la rendono una valida alternativa ad altri tipi di pavimentazioni ed ora la si sta valutando attentamente.
L'intonaco interno sarà da riprendere leggermente.
Per quanto concerne la piccola chiesetta al piano terra, situata in uno degli ingressi che portano alla pescheria, la stessa sta seguendo un iter a sé stante, il progetto è stato approvato dalla soprintendenza ed ora si deve procedere all'affidamento dei lavori.
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