Interessante articolo sul gazzettino di oggi, il giornalista Nicola Munaro ha riportato il caso di una Veneziana che si era visto rifiutato dai “geni” della Soprintendenza il progetto per la realizzazione di un’altana in legno. La signora senza perdere tempo si è rivolta al TAR che le ha dato pienamente ragione.
Gli “scienziati” della Sovrintendenza a Chioggia con il loro discutibilissimo parere hanno di fatto bloccato il recupero del ponte sulla Fossetta per fare un confronto a Mestre il comune rinnoverà completamente la stazione ferroviaria (edificio storico) mentre a Chioggia pretendono che il ponte (che a differenza della stazione ferroviaria di Mestre è un’infrastruttura) venga ingabbiato nel cemento.
Un iter senza alcun senso se la mission della Soprintendenza è quella di preservare il patrimonio storico forse che il ponte della Fossetta una volta ingabbiato nel cemento sarà uguale a quello di 80 anni fa? Senza contare i costi, realizzare un ponte nuovo con pista ciclabile annessa costa un quarto che “restaurarlo” con le sconclusionate proposte Veneziane ma poi fatto ancora più grave rimane il fatto che per qualche INCAPACE siamo fermi da tre anni con un ponte chiuso.
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