mercoledì 24 marzo 2021

IL RADICCHIO DI CHIOGGIA IGP ANCORA PER TRE ANNI FRA I PRODOTTI PROMOSSI DALL'UNIONE EUROPEA E DISPONIBILI NELLA GRANDE DISTRIBUZIONE TEDESCA

Anche per i prossimi tre anni l'Unione Europea rinnova il proprio sostegno alla campagna di comunicazione integrata, a promozione dei prodotti ortofrutticoli DOP e IGP del Veneto e dell'Emilia Romagna. Tra questi anche il Radicchio di Chioggia IGP, oltre all'asparago verde di Altedo, alla ciliegia di Vignola, alla pesca e nettarina di Romagna, all'insalata di Lusia, alla pera emiliana, al radicchio rosso di Treviso e al radicchio variegato di Castelfranco, tutti IGP.
La grande novità è che quasi tutti i prodotti della campagna da quest’anno saranno disponibili nella grande distribuzione anche in Germania. «Facciamo parte di questa squadra già da tre anni - osserva il presidente del Consorzio di Tutela del Radicchio di Chioggia IGP, Giuseppe Boscolo Palo - e ora abbiamo rinnovato la partecipazione con ancora maggiore volontà, grazie alla presenza promozionale nel mercato tedesco, che è il primo in Europa per l'acquisto dei prodotti ortofrutticoli».
Nella scorsa campagna, conclusa il 31 dicembre scorso, sono stati conseguiti ottimi risultati: più di 8 milioni di professionisti del settore raggiunti nei tre anni, e altrettanti consumatori coinvolti. Stavolta questi ultimi avranno modo di partecipare a eventi e attività di promozione orizzontale e verticale anche nei luoghi di vendita, che si svilupperanno in funzione della stagionalità dei prodotti (l'inverno per il Radicchio di Chioggia IGP).
La campagna online, oltre a presentare le linee generali del programma, prevede specifici contenuti per l'Italia, la Francia e la Germania, con spazi dedicati alle campagne locali e schede di approfondimento relative ai singoli prodotti.

«Ora aspettiamo che il territorio faccia la sua parte - conclude Giuseppe Palo - assieme al consorzio devono muoversi il sistema orticolo e l'amministrazione, li vogliamo sentire vicini al nostro impegno di spesa annuale di 80mila euro, perché nei progetti europei è difficile riuscire da soli».

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