A un mese dal presidio all'ex Batteria San Felice, il referente del comitato di volontari del Forte, Erminio Boscolo Bibi, sollecita la chiusura in tempi brevi degli adempimenti per la riapertura al pubblico della struttura. Lo ha fatto attraverso una lettera inviata a sindaco, giunta, consiglieri comunali, dirigenti di settore, polizia locale, Soprintendenza, Agenzia del Demanio e Capitaneria di Porto.
Bibi ricorda che, nell'imminenza del presidio del 1° febbraio, il Comune aveva affermato che mancavano alcuni adempimenti da compiere con la Soprintendenza, prima di riaprire l'ex Batteria (resa visitabile quella mattina nella parte inferiore, grazie alla servitù di passaggio): «Quest'ultima - afferma il comitato del Forte - dev'essere esplicitamente confermata quale obbligazione, e non facoltà della proprietà».
A Erminio Bibi non pare che la procedura si sia accelerata: «Il timore - continua - è che le cose continuino a trascinarsi e si arrivi all’estate (la terza!), negando ancora ai cittadini un loro diritto ad usufruire di un bene comune stabilito da atti giuridici. Chiediamo che si concludano in tempi determinati gli adempimenti connessi a due questioni: il termine dei lavori e la definizione degli orari di apertura».
Se gli impedimenti riguardano aspetti limitati nello spazio, l'invito di Bibi è all'apertura di quanto non è coinvolto: «I cittadini si sentono presi in giro, a causa di un cantiere che non c’è». Quanto agli orari, la Soprintendenza ha scritto al Comune che non compete s quest'ultimo la determinazione delle modalità di fruizione pubblica, avocando a sé la questione e determinando la congruenza con gli orari della darsena.
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