martedì 22 marzo 2022

GRISO - LA MOZIONE DEL PD VIENE STRATEGICAMENTE RITIRATA



Il ruolo dell’assessore è un ruolo politico, non un ruolo tecnico. E l’assessorato ai Lavori Pubblici non è uno dei più semplici da affrontare. Anche nel comune di Chioggia le problematiche che si pongono sono molte e per entrare nel ruolo serve tempo e impegno.

I sei mesi che sono trascorsi dall’inizio dell’ Amministrazione sono troppo pochi perché un assessore sia a contatto con tutte le problematiche del territorio e sono troppo pochi perché sia giustificata una mozione di censura nei suoi confronti.

La stessa presenza dell’assessore in aula potrebbe essere superflua, soprattutto quando si discutono Ordini del Giorno che spetta al consiglio discutere, approvare o bocciare. Tant’è che è lo stesso consiglio a impegnare la Giunta.

Diversa la situazione allorché si discuta di interrogazioni, di delibere e di commissioni. In questi casi, si, che diventa legittima la richiesta della presenza dell’Assessore.

È quanto afferma nelle battute finali del consiglio comunale che si è svolto ieri pomeriggio il vicesindaco, Daniele Tiozzo Brasiola, dopo la mozione di censura presentata dai consiglieri Montanariello e Tiozzo Fasiolo nei confronti dell’assessore ai lavori pubblici Elisabetta Griso.


Neppure si sofferma sull’attacco personale fatto all’assessore, conclude Brasiola, sarà il suo impegno eventualmente a smentire quello di cui ieri lo stesso assessore ai Lavori Pubblici Griso è stata accusata, dissociandosi totalmente da tutti i punti esposti nella mozione.

Lo stesso fatto che tutta la maggioranza sia uscita compatta dall’aula alla presentazione della mozione avrebbe dovuto indicare al consigliere Montanariello l'opinione della stessa.

In fondo, ha ribattuto Brasiola, un assessore non viene eletto. E, se si vuol essere collaborativi e propositivi, non lo si fa con polemiche sterili o con attacchi. 



Ieri pomeriggio al consiglio comunale, al punto 9, è stata infatti discussa la mozione presentata dal consigliere Montanariello e dal capogruppo Lucio Tiozzo, con oggetto Giunta assente e impreparata.

A  beneficio delle telecamere presenti Montanariello ha affermato, vedendo i consiglieri della maggioranza uscire in massa “La maggioranza ammette che ho ragione, tant’è che va via dall’aula” .

Le accuse fatte all’assessore? Di essere assente, di essere impreparata e anche di non vivere a Chioggia.

La stessa accusa più o meno anche alla giunta che si voleva, con la mozione, richiamare per il suo comportamento.

Dopo aver esposto i punti della mozione ed essersi accertati della presenza del numero legale i due consiglieri PD avrebbero proseguito con la votazione se non fosse stato per la consigliera Alessandra Penzo che ha chiesto di poter intervenire volendo fare precisazioni rivolgendosi sia ai consiglieri che hanno presentato la mozione, sia nei confronti dello stesso assessore ieri investito dalla mozione. 



Pur affermando che in qualche caso la presenza dell’assessore sarebbe stata utile, la Penzo non se l’è sentita di votare a favore. 

A suo tempo, con l’amministrazione Ferro, la Penzo ha ricoperto il ruolo che oggi spetta alla Griso e ieri, in consiglio, ha affermato di “averne ricevute tante” ritenendo che questo non sia il modo corretto di lavorare. Se si chiede di collaborare, ha continuato la Penzo, dopo sei mesi non si può richiedere la rimozione di una persona. Nel rispetto della stessa persona.

Come non le piaceva che certe cose venissero fatte a lei, ha proseguito, ora non le piace che ora vengano fatte ad altri. Sarà compito del sindaco e della maggioranza stessa rimuoverla se ritenuta non in grado di espletare il proprio compito. E se ciò non è ritenuto opportuno sarà lo stesso sindaco ad assumersi la responsabilità di mantenere assessori non in grado di lavorare. Al consiglio resterà comunque il compito di porre critiche.

Ha concluso il suo intervento dicendo di voler lasciare all’assessore l’opportunità di portare avanti il proprio operato entrando nella difficile materia qual è il settore Lavori Pubblici sottolineando che l’avrebbe appoggiata anche per solidarietà femminile.  

Parole riprese subito da Lucio Tiozzo non appena rientrata la maggioranza in aula per sostenere la sua tesi, sottolineando quel “solidarietà femminile” e dandogli un aspetto, diverso tanto che la stessa Penzo ha chiesto di poter effettuare un nuovo intervento, richiesto dopo che anche Energia Civica ha affermato che avrebbe votato contro la mozione, ritenendola una presa di posizione eccessiva. 

Riprendendo la parola la Penzo ha voluto indicare che forse le sue parole sono state strumentalizzate soprattutto quel “solidarietà femminile”.

Nel suo intervento la Penzo ha quindi ribadito che l’assessore Griso risulta essere, si, impreparata nella materia in quanto la stessa non è di sua competenza, Il suo ruolo è politico, non di competenza e questo le si chiede. 

In questi pochi mesi dall’incarico non può essere giudicata sul suo operato. Ha bisogno di tempo e fiducia per poter entrare nell’ordine delle idee del settore e in quello che è il difficile circuito dei lavori pubblici.

Dopo pochi mesi è difficile che una persona sia preparata su tutti i temi importanti della città, ha concluso la Penzo, la quale vuol dare ulteriore fiducia e una spalla alla Griso, da donna a donna, in quanto nella politica si continua a vivere un cameratismo maschile che è difficile da sopportare in quanto donna.

Lei stessa si è sentita umiliata in quanto madre di famiglia e questo è vergognoso, ha sottolineato, e se una donna viene attaccata, come è accaduto ieri alla Griso, lei si sente di difenderla a priori.

Tra donne, in un mondo così maschile, è giusto avere una certa solidarietà.

Non vuole essere lei a fare a chi sta seduto tra la giunta ciò che è stato fatto a lei a suo tempo. Ci sono cose che lasciano un segno anche nella vita di tutti i giorni. C’è chi si sente in diritto, essendo tu donna, di umiliarti e di offenderti. 


Al termine della discussione il consigliere Montanariello ha ritirato strategicamente la mozione.


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