giovedì 7 maggio 2020

DOPO SEI ANNI LA CHIATTA "ROMANO P" LASCIA CHIOGGIA PER UN CANTIERE NAVALE AD ANCONA: LA GRANDE GRU AZZURRA MANCHERÀ NELLO SKYLINE DELLA LAGUNA

Forse a qualcuno mancherà d'ora in poi, volgendo l'occhio all'orizzonte nel canale della Perognola, a poca distanza dal centro storico di Chioggia, quella imponente gru di colore azzurro che si stagliava fino a stamane nello skyline lagunare. Ma per molti altri, come ha detto affettuosamente un operatore, «ci sarà uno scorcio in più di tramonto da poter postare su instagram».

È un giorno a suo modo storico per gli appassionati di cose navali, per coloro che erano soliti ormeggiare la propria barca da diporto nei pressi, e per gli abitanti di Chioggia.
La chiatta Romano P -reduce dalla procedura concorsuale ex Allibo Adriatica- questa mattina è stata accompagnata in un cantiere navale privato ad Ancona, da dove non farà più ritorno.
A sovrintendere alle operazioni in sicurezza, con la consueta professionalità, sono stati la corporazione Piloti, il gruppo Ormeggiatori, la Guardia Costiera di Chioggia e i rimorchiatori Panfido, Pardus e Piemonte: quest'ultimo da solo sta scortando la chiatta fino al porto marchigiano.
La Romano P era stata ormeggiata in loco nel settembre 2014, e in questo periodo (nonostante la sosta inoperosa e il sedimentarsi di calcare naturale) ha dato prova di solida resistenza ai colpi della bora, che hanno costretto più volte a intervenire per assicurarne l'ormeggio attraverso i cavi.
La vendita a società probabilmente straniere, curata dallo studio professionale Santinello di Rovigo, pur non ancora perfezionata è alle battute finali. E proprio il trasferimento ad Ancona e il riassesto dello scafo dovrebbero essere prodromici alla firma del contratto.
Anche se c'è chi teme la rottamazione, nel suo futuro potrebbe esserci il ritorno in esercizio, dal momento che la gru azzurra è di recente costruzione e molto costosa da ammortizzare, magari tramite l'espianto in altro natante.
Nella sua storia, la Romano P ha servito il trasbordo in mare della merce da unità navali maggiori verso quelle adeguate per lo scarico nei porti: principalmente il commercio di granaglie che attraverso le idrovie interne raggiungevano Mantova.
Dopo il fallimento della società armatrice, la Capitaneria di Porto di Chioggia aveva promosso con costanza e determinazione la partenza del galleggiante, rendendosene parte attiva.
Ma più volte, mentre gli altri pezzi dello stock riuscivano a trovare un compratore, per la Romano P i tempi si sono allungati, anche in virtù delle dimensioni: varata nel 2007, è lunga 100 metri e larga 20, con capacità di carico di 8mila tonnellate. La gru che l'ha resa celebre è in grado di movimentare 15mila tonnellate al giorno.
L'operazione di rimorchio è iniziata tagliando le cime che mantenevano assicurato il galleggiante alle boe di poppa e di prua, quindi il rimorchio da parte dei tre natanti associati. Nel frattempo la Capitaneria ha diramato via radio, sul canale 16, i messaggi di “securité” a intervalli frequenti.
La motovedetta della Guardia Costiera ha preceduto il convoglio e ha operato affinché nessuna unità in transito costituisse intralcio alla delicata manovra. Dopo circa un’ora dall’inizio delle operazioni, superata la “lunata” d’ingresso del porto di Chioggia, la Romano P ha proseguito in mare aperto.
Non erano pochi gli ex lavoratori di Allibo Adriatica che hanno assistito personalmente alla partenza della chiatta sopra la quale hanno lavorato per anni, nei porti e lungo il fiume, fino alla conclusione forzata e anticipata del rapporto di lavoro.
In città c'era chi temeva che il galleggiante rimanesse ancora lì per anni, invece almeno questa volta si sono evitati nuovi ruderi o relitti. Con un po' di felicità da una parte, e un briciolo di affezionato dispiacere come sempre, quando parte qualcosa che non tornerà.

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