Un'estate senza visite al Forte San Felice. L'emergenza sanitaria e le restrizioni legislative in atto non hanno consentito di programmare il normale calendario, così anche l'ipotesi di sabato 8 agosto -presente nell'elenco richiesto dal Comune alla Marina Militare- viene a saltare, dal momento che mancherebbe l'autorizzazione delle autorità sopraordinate.
«Da tempo latitano informazioni ai cittadini quanto al presente e al futuro del Forte - commenta amareggiato Erminio Boscolo Bibi, presidente del comitato di volontari che ha acceso una luce sulla struttura - anche se l'interesse di residenti e turisti è sempre vivo, prova ne siano le continue richieste rivolte al comitato e all'ufficio turistico in lungomare».
È stato perciò accolto l'invito giunto dall'ufficio veneziano del Consiglio d'Europa a partecipare alle Giornate europee del Patrimonio, il prossimo 26 e 27 settembre, mettendo in calendario le uniche visite stagionali. Il Comune di Chioggia ha sùbito presentato richiesta di autorizzazione, con partecipazione numerica ridotta (max 20 persone per turno). Il comitato auspica che l’autorizzazione sia concessa, perché questo permetterebbe di riprendere il rapporto diretto con i cittadini, interessati anche a conoscere lo stato dell’azione di recupero del Forte.
Quanto a quest'ultimo tema, una lettera inviata al tavolo tecnico tra Comune e Ministeri esprime preoccupazione per l'evidente stallo che perdura da tempo: «Il cantiere per il restauro del portale monumentale - spiega Bibi - iniziato in ritardo a fine gennaio, si è fermato con l’inizio della pandemia e non è più ripreso per le difficoltà dell’impresa incaricata dei lavori. Ora si possono vedere solo gru e ponteggi vuoti. I lavori per la realizzazione di percorsi sui bastioni con l’intervento sulla vegetazione infestante ed invasiva, che erano stati annunciati prima per primavera e poi per luglio, non sono mai partiti.
In compenso però la vegetazione continua imperterrita a crescere, anche là dove si era cominciato ad intervenire, come sul belvedere tanto apprezzato dai visitatori, o sopra i muri del castello del 1385, mettendone a rischio la plurisecolare solidità. Per fortuna la cura attenta alla manutenzione dell'area prativa interna da parte del farista Diego Nordio mantiene un aspetto decoroso al Forte.
Lo stesso accordo di valorizzazione per la gestione futura del Forte, sul quale era stata raggiunta faticosamente l’intesa tra i Ministeri, attende ancora di essere firmato. Pure in ritardo pare essere la progettazione degli interventi per il secondo stralcio, del costo di 5 milioni». Il comitato Forte San Felice ha perciò chiesto al tavolo tecnico informazioni più precise quanto allo status quo e all'assolvimento degli impegni presi, con la definizione di un nuovo programma in grado di attuare il protocollo d'intesa siglato nel gennaio 2018.
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